Quagliarella, le lacrime d’un ragazzino. E domani sogna un posto dall’inizio

A Udine ovazioni e grandi colpi: il doriano mette il Liechtenstein nel mirino

Fabio Quagliarella (Ansa)

Fabio Quagliarella (Ansa)

Firenze, 25 marzo 2019 - Pronti, via, colpo di testa è bum, quello là decide di fare il ghepardo allungandosi sul palo. E non passano neanche 3 minuti che Bernardeschi fa il Bernardeschi e mi invita nel corridoio, bum, traversa piena e dì che non è sfiga questa, dai. 

Magari, Quagliarella l’avrà raccontata così ai suoi cari, la sua notte che è già un tatuaggio nei ricordi. Magari, l’avrà fatto stropicciandosi gli occhi che ancora bruciano per l’emozione e un paio di lacrime galeotte di quelle che più le trattieni e più si lanciano nel vuoto lì, sotto lo zigomo.

Nella notte di Kean, Barella, Zaniolo e Mancini, c’è un calciatore ha più o meno gli anni di un paio di ragazzi del Mancio messi insieme capace di commuoversi per dieci minuti con la maglia azzurra, davanti al suo ex pubblico - perchè il Quaglia a Udine ha giocato e segnato, ah! se ha segnato: 25 gol in 73 partite - nove anni dopo l’ultima volta col tricolore sul petto. Lui, s’è goduto la notte che nessuno gli ha regalato, men che meno il ct Mancini - che domani, guarda tu se non gliene regala un’altra... - che segue tutti ma certo non fa sconti. Il Quaglia ha costruito quella notte segnando 21 gol in campionato, due più di CR7 e del Pistolero Piatek. No, dico: 21 gol a 36 anni in serie A. Roba che nell’era moderna giusto Luca Toni, uno che con la maglia azzurra ha vinto un Mondiale. 

E quella notte se l’è goduta. Dalla panchina, quando il suo pubblico lo ha acclamato a ripetizione. E poi ha ruggito, forte, quando s’è alzato per scaldarsi. E se qualcuno gli chiede se a Euro2020 ci stia facendo o no un pensierino, lui magari intona “The Last Ship” di Sting, l’ultima nave e con un pizzico di pudore, il pudore di chi calcisticamente parlando la sta facendo grossa, risponde: "Lo dico sempre, io navigo a vista e penso a far bene con la Samp perchè se sono qui è grazie a loro".

E quant’è bella la storia che il Mancio ha scritto per lui? Nella Nazionale dei ventenni, una forbice così larga là davanti in attacco: Kean, 19 anni e 23 giorni e al suo fianco Quagliarella 36 anni e 51 giorni. Di storie così, ci si innamora. Di calciatori così anche di più e non sarà mica un caso che dove va becca applausi, come accaduto al Mapei Stadium. La Samp sbanca 5 a 3 lui segna e gioca una super partita. Alla fine, tutti in piedi e applausi. Così come dovrebbe essere sempre, in ogni partita, in ogni stadio.