Juventus, Agnelli e il cda si dimettono. Il comunicato della società

La Vecchia Signora sconvolta dal cambio al vertice, dovuto all'inchiesta sul falso in bilancio e alle criticità evidenziate dalla Consob

Andrea Agnelli (Ansa)

Andrea Agnelli (Ansa)

Torino, 28 novembre 2022 - La dirigenza della Juventus, con a capo il presidente Andrea Agnelli, ha rassegnato le dimissioni. Ha del clamoroso la notizia che rimbalza da qualche minuto: nel primo pomeriggio alcune indiscrezioni avevano supposto che il cda della Vecchia Signora potesse dimettersi in blocco. Così è avvenuto, con tutta la dirigenza che lascia le posizioni di vertice della squadra torinese: il presidente Andrea Agnelli, il vice-presidente Pavel Nedved, l'amministratore delegato Maurizio Arrivabene e tutti gli altri membri, ossia Laurence Debroux, Massimo Della Ragione, Giorgio Tacchia, Katryn Fink, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio e Suzanne Keywood. Cala dunque il sipario su dodici anni di presidenza di Andrea Agnelli, che ha conquistato qualunque trofeo durante la sua carica, ad eccezione della Uefa Champions League, con i bianconeri che hanno accarezzato "la maledetta" per due volte in finale (2015 e 2017). Le indagini della Procura di Torino con l'accusa di falso in bilancio e le contestazioni portate avanti dalla Consob hanno convinto i dirigenti della Juventus a lasciare le rispettive cariche. L'operazione "Prisma" aveva fatto slittare l'assemblea degli azionisti in due occasioni.

Juve, Elkann: "Dimissioni del Cda atto di responsabilità"

Juventus, procura Figc apre inchiesta su contratti dei calciatori

Il comunicato ufficiale della Juventus

La Juventus ha rilasciato, sui propri canali ufficiali, un comunicato nel quale ha spiegato la situazione. "Il Consiglio di Amministrazione di Juventus Football Club S.p.A. [...], riunitosi oggi sotto la Presidenza di Andrea Agnelli, acquisiti nuovi pareri legali e contabili degli esperti indipendenti incaricati ai fini della valutazione delle criticità evidenziate da Consob [...] ha nuovamente esaminato le contestazioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino" recita la nota. L'inchiesta riguarda il falso in bilancio, preso in esame dall'operazione "Prisma", che è ancora in corso di svolgimento.

La scelta di rassegnare le dimissioni da parte del cda è stata seguita dalla nomina di Maurizio Scanavino, nel ruolo di Direttore Generale, "al fine di rafforzare il management della Società". Il comunicato prosegue: "Inoltre, i membri del Consiglio di Amministrazione, considerata la centralità e rilevanza delle questioni legali e tecnico-contabili pendenti, hanno ritenuto conforme al miglior interesse sociale raccomandare che Juventus si doti di un nuovo Consiglio di Amministrazione che affronti questi temi.

A tal fine, su proposta del Presidente Andrea Agnelli e onde consentire che la decisione sul rinnovo del Consiglio sia rimessa nel più breve tempo possibile all’Assemblea degli Azionisti, tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione presenti alla riunione hanno dichiarato di rinunciare all’incarico".

Il Consiglio, secondo quanto riportato, avrebbe anche "richiesto a Maurizio Arrivabene di mantenere la carica di Amministratore Delegato". "In ragione di quanto precede, è venuta meno la maggioranza degli Amministratori in carica e, pertanto, ai sensi di legge e di statuto, il Consiglio di Amministrazione deve intendersi cessato. Il Consiglio proseguirà la propria attività in regime di prorogatio sino all’Assemblea dei soci che è stata convocata per il 18 gennaio 2023 per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione".

In conclusione, la Juventus ha precisato che "continuerà a collaborare e cooperare con le autorità di vigilanza e di settore, impregiudicata la tutela dei propri diritti in relazione alle contestazioni mosse contro i bilanci e i comunicati della Società dalla Consob e dalla Procura". Ciò si traduce in un processo che proseguirà nel tempo.

Leggi anche: Napoli, il Real Madrid piomba su Zielinski