Italia-Inghilterra, dedicato a chi non potrà vederla

Consigli utili per i forzati dell'impegno inderogabile, lontano da qualsiasi video, e con Italia-Inghilterra al centro dei pensieri. Vittime innocenti del 'complesso di Fantozzi', ma forti del consiglio di Iannacci

Enzo Jannacci

Enzo Jannacci

L'Italia domenica sera si fermerà: tutti guarderanno e tiferanno azzurri nella finale di Euro 2020 contro l'Inghilterra. O forse no, ci sarà chi per scelta ("non sopporto il calcio e questa euforia generale") non se ne interesserà, o farà finta, o chi non potrà. E il nostro pensiero va a quelli che per un motivo (matrimoni, cena della suocera, promessa di luna park al piccolo) o per l'altro ("devo lavorare... accipicchia...") non potranno seguire la finalissima. Un po' come il povero Fantozzi e la super citata frittatona, interrotta dall'imposta "La corazzata Kotiomkin" (parodia del capolavoro d’avanguardia russo "La corazzata Potemkin"). 

Il complesso di Fantozzi, potremmo adesso chiamarlo così, è dietro l'angolo per molti, e forse qualcuno non se lo aspetta, o lo ha rimosso per scaramanzia. In questo caso c'è sempre qualcuno pronto a ricordarti quell'impegno inderogabile, e lontano da un televisore, che incombe sulla sognata birra, patatine, e altre piccole libertà con gli amici. 

Certo che le moderne tecnologie, vedi tefonini e tablet, potranno compensare la frenesia da sapere ("Come va, quanto stanno", "Cosa, ma chi ha segnato"), da voler vedere l'azione di Insigne, l'errore di Immobile, e magari giore, o arrabbiarsi (nella citata pellicola Fantozzi si arrampicò a una finestra mentre passava in macchina). Chiusi in un bagno piegati sul cellulare, in cucina a prendere l'acqua, in cortile a spostare la macchina, per la terza volta, e poi per solo qualche secondo: una stretta al cuore e via, si torna nell'ignoto, al lavoro, al cinema ("ma proprio oggi?"), o in famiglia. 

Poi ci sono i patiti della radio, che fanno paio con i forzati dall'assenza di qualunque tipo di video, che potranno entusiasmarsi solo con le parole di Francesco Repice, che ha fatto diventare cult la sua radiocronaca di Italia-Spagna  su RadioRai. 

E alla fine, come cantava Enzo Jannacci ne "Linea Bianca", sigla de "La Domenica sportiva", lui vede i gol lo stesso: l'impiegato di banca che torna a casa in macchina la domenica sera "fresco e stanco, da un lungo weekend", mentre guida "disperato e pensa alla tv, ha già negli occhi i calci di rigore, si, si ma il casello non arriva mai", e il ritornello: "Lui vede i gol lo stesso lungo quella linea bianca", "ed è convinto che domani in banca se ne parlerà, se ne parlerà", nel bene e nel male. Ma è meglio vederla.