Milano, 4 febbraio 2013 - Quello su El Shaarawy non era rigore, così come quello reclamato una settimana fa dalla Juve contro il Genoa per l'intervento con la mano di Granvquist. A dirlo è il designatore arbitrale Stefano Braschi: "Ieri è stata una giornata positiva con delle partite complicate, questa gara che per 92 minuti è stata perfetta ha avuto un pilogo così. Si tratta di un errore ma da qui a fare dichiarazioni di altro tipo ce ne corre".

Questa l'interpretazione del caso che ha fatto infuriare Conte e Marotta: "Il regolamento dice che per la punibilità di un fallo di mani serve la volontarietà. Ora ci sono delle modifiche che allargano questi parametri, come l’imperizia nell’intervento. Nel caso di Granvquist, il calciatore del Genoa se la tira lui la palla sul braccio. La nostra opinione - spiega Braschi a Sky Sport - è che sia stato un gesto più da non punire, ma si tratta di una situazione dubbia, al limite. Abbiamo fatto parlare anche allenatori e giocatori e un pochino tutti alla fine erano su questa linea. Bisogna sapere accettare le decisioni, soprattuto in queste situazioni difficili e complicate". Per il designatore, quindi, " la decisione di Guida è stata corretta".

Sulle presunte scuse di Conte a Guida, Braschi glissa: "Diciamo che il clima alla fine era idilliaco". Poi traccia un bilancio di questa prima parte di campionato ai microfoni: "Sono purtroppo aumentate molto le ammonizioni e di conseguenza le espulsioni, così come le simulazioni. E’ particolarmente inquietante l’aumento degli allontanamenti degli allenatori dalla panchina, sono 42, l’anno scorso erano 28. E’ un campionato difficile, complicato e nevrotico. Quello chè ho detto è che noi andiamo avanti per questa strada, quella delle regole. Chi le capisce bene, chi non le capisce le subisce".