Firenze, 23 dicembre 2011 - Prandelli, in campionato è di nuovo Milan-Juve, l’ Europeo è alle porte, ma possiamo cominciare da Simone Farina?


"Certo, molto volentieri".


Il giocatore del Gubbio che con la sua denuncia ha fatto scattare l’inchiesta sul calcio.


"Un gesto straordinario. Ora sta a tutti noi fare in modo che Farina non resti isolato. Perché il rischio c’è, in questi casi".


Su Facebook è nato un gruppo per ’Simone Farina in nazionale’.


"Ho letto. Anche se non sotto forma di una convocazione, la casa azzurra per lui è aperta. Se vuole, Simone può venire ad allenarsi con noi a Coverciano, siamo pronti ad accoglierlo con grande affetto".


Il messaggio è partito. E alla luce di quello che sta venendo fuori dall’inchiesta, assume ancora più significato la presenza della nazionale a novembre sul campo di Rizziconi, sequestrato alla mafia.


"Con Don Ciotti, quel giorno, parlammo proprio della necessità di combattere l’omertà anche nel calcio, senza stancarsi mai di sentirsi indignati davanti ai soprusi".


Dalle indagini sta emergendo un copione malavitoso legato a certi personaggi e a una lunga serie di partite sospette.


"Sono un allenatore, il mio ruolo è tecnico, non politico, non mi considero il paladino di niente, sono in questo mondo da una vita e so che il calcio non è questo, però mi rendo conto che c’è incertezza, da parte dei tifosi, confusione, e allora dico che si avverte, ancora più forte, la necessità di rispondere e di reagire con i comportamenti che qualificano le persone, per trasmettere un segnale giusto ai giovani, soprattutto".


In questo senso, la nazionale può essere una gran risposta.


"Ci stiamo lavorando, tutti insieme, ad esempio con il nostro codice etico. Nel rispetto di chi ci segue. Con il coinvolgimento di tutti, dal presidente Abete ai giocatori, in grande sintonia. Poi si sa, siamo sempre legati ai risultati, se non fai bene sbagli, la regola resta questa".


Petrucci è stato molto duro: nel calcio si pensa solo ai soldi, la sua accusa.


"E ha ragione. Se si vuole davvero bene al calcio, prima bisogna pensare a risolvere i problemi tecnici, a migliorare il prodotto, e solo dopo ai guadagni".


Speriamo finisca qui, ha detto Zeman, riferendosi allo scandalo, ma senza crederci troppo.


"Mi associo, speriamo finisca qui, senza aggiungere altro".


Parliamo della nazionale, allora. Qui a Coverciano c’è una grande foto di Valcareggi, lei aveva undici anni quando l’Italia vinceva il suo unico Europeo.


"Mi ricordo soprattutto il gol di Anastasi nella finale con la Jugoslavia, controllo di petto e tiro al volo".


E chi può essere il suo Anastasi?


"Si chiamano Rossi e Cassano. Li aspetto, spero proprio di poterli recuperare. Anche se nelle ultime occasioni il nostro attacco è stato impreziosito da Balotelli".


E’ un’altra Italia, senza Rossi e Cassano?


"Siamo nati con loro, ma se alla fine dovessimo farne a meno, cercheremmo altre soluzioni. Modifiche e alternative non mancano".


A proposito di Cassano, a Genova ne ha combinata un’altra delle sue.


"Posso cavarmela con una battuta? Si vede che Antonio aveva voglia di tornare protagonista".


Gli ultimi aggiornamenti sul conto di Balotelli?


"Positivi, Mancini sta facendo un gran lavoro, ho molta fiducia in Mario, ha un animo buono, sensibile".


Soddisfatto del bilancio del suo anno solare da ct?


"Molto, soprattutto per aver ricreato entusiamo e riavvicinato la gente alla maglia azzurra".


Ha gettato le basi per gli Europei.


"Credo di sì, c’è la giusta fiducia. Sapendo che gli Europei, tecnicamente, sono più difficili di un mondiale".


Dopo il sorteggio si è parlato molto della Spagna e del Trap, ma lei cita spesso la Croazia.


"E confermo. E’ una delle squadre europee più interessanti, ora ottava nel ranking Fifa, davanti a noi di una posizione".


In occasione della sconfitta con l’Uruguay, è stata notata una mancanza di cattiveria da parte della sua Italia.


"Non direi, come prestazione è stata una delle migliori. Quando si sceglie di puntare sulla proposta di gioco, bisogna mettere nel conto una certa mancanza di aggressività. Ma non sono preoccupato, perché la tensione di un Europeo ci restituirà anche la cattiveria agonistica".


Il Natale del campionato,ora, con la coppia Milan-Juve, un ritorno al passato.


"Un bel campionato, la maggior parte delle squadre cerca soprattutto di presentare un’idea di gioco, e questo è molto stimolante".


E come vede il confronto Milan-Juventus?


"Il Milan ha più esperienza e più campioni a disposizione, la Juventus è molto preparata e sostenuta da una maggiore abnegazione. Una lotta a due fino all’ultimo, la mia previsione è questa".


Fra le delusioni c’è la Fiorentina.


"La seguo sempre con grande amore e affetto, e so che tutti stanno cercando di uscire da una situazione un po’ strana. Non voglio dare consigli a nessuno, può bastare poco per ritrovare entusiasmo e coinvolgere tutti".


Se la sentirebbe, ad esempio, di invitare Andrea Della Valle a riprendere il ruolo di presidente?


"Mettiamola così: se chiudo gli occhi, per me il presidente della Fiorentina è sempre Andrea Della Valle".


In bocca al lupo per il 2012, Prandelli.


"E tanti auguri a tutti".