Mondiali volley femminile, le pagelle dell'Italia

Egonu stellare, Danesi la sorpresa, Bosetti 'ministro' della difesa. Peccato solo sia mancata la medagli d'oro

La delusione delle azzurre del volley dopo la sconfitta con la Serbia (Ansa)

La delusione delle azzurre del volley dopo la sconfitta con la Serbia (Ansa)

Yokohama (Giappone), 20 ottobre 2018 - L'Italia è arrivata a un passo dall'impresa di conquistare la medaglia d'oro ai Mondiali di volley femminile in Giappone. Alla fine sul gradino più alto del podio è salita la Serbia, grazie a una vittoria conquistata solo al tie break. Le azzurre però non hanno certo demeritato dimostrando tutto il loro valore in una finale davvero emozionante.

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Ecco dunque le pagelle della nostra nazionale:

Egonu 11. E' nata una stella, sportivamente parlando un killer col sorriso, una macchina da punti impossibile da marcare, ogni schiacciata una freccia nel cuore degli italiani. E ancora non ha vent'anni.

De Gennaro 10. La veterana del gruppo, acrobata senza paura, capace di opporsi alle bordate delle avversarie, ma anche di regalare alzate in bagher d'altri tempi. Tecnicamente spaventosa.

Danesi 10. La sorpresa per tutti, una muraglia giapponese, un'altra spietata con la faccia da ragazzina. E il bello deve ancora venire.

Sylla 9. Si meritava la rivincita dopo il finto caso doping. Ha subito tanto in ricezione in finale, ma è già diventata un punto fermo della nazionale del terzo millennio. Attacca con una velocità quasi maschile, col tempo diventerà una delle anime del gruppo che proverà a migliorare l'argento già a Tokyo.

Malinov 9. Mazzanti l'ha cambiata spesso anche in momenti cruciali, lei ha sempre risposto rientrando in campo con la voglia di mordere. Grande personalità, ha già in pugno la squadra.

Bosetti 9. Ministro della difesa, la più brava di tutte a fare da collante. Se se ne accorgono quelli del governo le affidano un incarico. La più piccola di tutte gioca senza paura anche in attacco.

Chirichella 9. A 24 anni gioca il secondo mondiale da capitana, ed è un centrale: significa che è vista come un totem da un gruppo di giovanissime che le chiede leadership. E lei riesce a darla pur restando in panchina mezzo giro per volta.

Pietrini 8. E' il futuro, ma a differenza di altre compagne ha avuto anche l'occasione di dimostrare il suo valore nel presente.

Cambi 8. Entra spesso per motivi tattici (avere l'attacco a tre per un giro in più in ogni set) e per cercare di coinvolgere maggiormente le centrali, lo fa sempre con grande attenzione e personalità. Una titolare aggiunta.

Ortolani, Fahr, Nwakalor, Lubian, Parrocchiale senza voto. Alcune giocano poco, altre neanche sono entrate. Ma hanno fatto la loro parte tifando.

Mazzanti 11. Anche lui rappresenta l'evoluzione della specie. Ha imparato da grandi allenatori senza diventare la copia di nessuno, ha saputo metterci tanto del suo generando fiducia in ragazze che sicuramente hanno talento, ma lo hanno potuto dimostrare perché lui le ha messe alla prova. Ed è riuscito sempre a farlo mantenendo un clima disteso. E non ha neanche pretese da guru: tanta roba.