{{IMG_SX}}Tokyo, 28 settembre 2008 -  Valentino Rossi, in sella alla Yamaha, ha coronato oggi sul circuito giapponese di Motegi un altro dei suoi sogni: riconquistare il titolo di campione del mondo -l'ottavo - perso due anni fa: un'impresa che nella storia del motociclismo era riuscita soltanto a Giacomo Agostini sulla mitica Agusta.

 

In più Valentino lo ha fatto alla grande. Gli sarebbe bastato un secondo o terzo piazzamento per centrare l'obiettivo iridato, ma lui non si è accontentato e con tempi da primato dal primo all'ultimo giro ha messo a segno la sua quinta vittoria consecutiva del 2008: Laguna Seca, Misano, Brno, Indianapolis e Motegi.

 

È stata l'ottava meraviglia del ventinovenne pesarese di Tavullia. In quinta posizione sulla linea del traguardo al primo giro, un passaggio dopo l'altro si è affrancato dei suoi avversari. Era in testa l'australiano Casey Stoner che proprio su questo circuito l'anno scorso regalò alla Ducati il suo primo titolo mondiale. Ma al secondo giro, con Valentino che incalzava, lo spagnolo Dani Pedrosa, su Honda, rilevava il comando. Sfortunato il connazinoale Jorge Lorenzo, su Yamaha, che dopo avere stabilito il miglior tempo nelle prove ufficiali perdeva al via cinque posizioni.

 

La battaglia per il podio restava tutta tra l'australiano, lo spagnolo e il 'nostro'. Pedrosa e Rossi facevano registrare al terzo passaggio il giro più veloce. Al quinto giro Stoner superava Pedrosa che subito reagiva, ma al giro succcessivo il pilota di Barcellona cedeva ed era superato dai due rivali.

 

Lorenzo, intanto, se la vedeva con lo statunitense Nicky Hayden (Honda) ed era quarto e si avvicinava a Pedrosa. Stoner stabiliva il record del circuito con il tempo di 1:47.091 nel tentativo di non farsi agganciare da Rossi. Ma nei giri decisivi per l'esito della corsa, l'italiano sfoderava tutta la sua classe, superava e andava a vincere in solitario.

 

Restavano due incognite: di chi sarebbe stato il terzo podio e come Rossi avrebbe festeggiato il titolo. La prima incongnita l'ha sciolta Pedrosa che resisteva anche all'ultimo assalto di Lorenzo. Quanto a Rossi ha avuto due anni di tempo per pensare al numero '8' e già nel 2006 aveva preparato un grande festeggiamento per l'ultimo gran premio, in Spagna, ma la sorte gli chiuse le porte.

 

Oggi ha risolto indossando una maglietta con su scritto 'Scusate il ritardo' (dall'omonimo film con Massimo Troisi e Roberto Benigni). Poi una sceneggiata: si avvia a una curva del circuito e da un 'notaio' si fa certificare sul casco la straordinaria impresa. Infine sono arrivati gli abbracci con la famiglia, cui si sono aggiunti Stoner, Lorenzo e Pedrosa, insieme con il fratello minore, Luca. Con questo titolo Rossi supera il primato dell'australiano Mick Doohan che nella decade degli anni Novanta dominò il Mondiale di Motociclimo.

 

"IL MONDIALE PIù DIFFICILE"

La vittoria più bella nel Mondiale più difficile. Valentino Rossi descrive così il titolo iridato vinto oggi a Motegi, in Giappone. "E' una grande vittoria e un grande risultato. Credo che sia sullo stesso livello del primo titolo vinto nel 2004 con la Yamaha, anzi forse persino meglio", ha detto il pilota di Tavullia in una nota del team Yamaha.

 

"Questo Mondiale è stato molto lungo e molto difficile per tutti, e tutta la squadra ha lavorato molto bene, non ha mai mollato neppure per un momento. Siamo riusciti a mettere in pista una grande moto in tutte le condizioni e in tutti i circuiti, e questo mi ha permesso di vincere così tante gare. Sono molto felice".

 

"La gara di oggi è stata una bella battaglia e ho dovuto correre al cento per cento, come in tutta la stagione del resto. Pedrosa e Stoner - ha spiegato - sono andati molto forte ed è stato divertente lottare con loro. Sono felice che sia stata una bella gara per i tifosi. Per me è molto bello vincere il titolo con un successo, come ho fatto nel 2001 e nel 2004".

 

Dopo un digiuno di due anni, questo successo non può avere un sapore speciale. "Penso che questo sia stato il Mondiale più difficile e devo ringraziare davvero molto la Yamaha, i miei meccanici, la squadra e tutti quelli che hanno lavorato con me. Ovviamente - ha aggiunto Rossi - devo rivolgere un ringraziamento speciale alla Bridgestone: hanno fatto un grande lavoro con le gomme per tutta la stagione e la decisione di passare con loro è stata una grande chiave del successo in questa stagione".

 

Valentino sottolinea anche la componente mentale che, a suo dire, è stata fondamentale. "Abbiamo perso per due anni e non pensavo di essere il favorito quest'anno, ma abbiamo mostrato che siamo una grande squadra e non molliamo mai. Sono anche felice - ha concluso - di aver vinto tre titoli con la Yamaha, gli stessi che ho vinto con il mio ultimo team e voglio che la Yamaha abbia i giusti meriti. Sono un pilota Yamaha e con loro mi sento come non mi sono mai sentito prima. Spero che insieme possano arrivare altre vittorie".

 

L'ORDINE D'ARRIVO

1. Valentino Rossi (Ita) Yamaha, 43'09"599

2. Casey Stoner (Aus) Ducati, a 1"943

3. Dani Pedrosa (Spa) Honda, a 4"866

4. Jorge Lorenzo (Spa) Yamaha, a 6"165

5. Nicky Hayden (Usa) Honda, a 24"593

6. Loris Capirossi (Ita) Suzuki, a 25"685

7. Colin Edwards (Usa) Yamaha, a 25"918

8. Shinya Nakano (Gpn) Honda, a 26"003

9. Andrea Dovizioso (Ita) Honda, a 26"219

10. John Hopkins (Usa) Kawasaki, a 37"131