Indiatown, 01 marzo 2012 - E' MORTO a 66 anni per un infarto Davy Jones, voce solista e percussionista dei Monkees: la band costruita a tavolino nell'America degli anni '60 come alternativa al successo dilagante dei Beatles.
Jones si è spento a Indiantown, in Florida, dove si era ritirato a vivere, ha reso noto 'Tmz', il sito on-line di gossip sulle celebrità.


IL SUO VERO NOME era David Thomas Jones, l'artista era nativo di Manchester, quindi inglese proprio come i Beatles 'originali', per imitare i quali lui e i compagni Mike Nesmith, chitarra, Micky Dolenz, batteria, e Peter Tork, basso,
erano stati selezionati dal produttore discografico Don Kirshner attraverso un'inserzione sui giornali.
In realtà tutti, Jones compreso, erano attori e non musicisti, ma l'idea iniziale consisteva appunto nel farli recitare in una grottesca e surreale serie televisiva plasmata sugli scanzonati film già interpretati dai Fab Four, come 'A Hard Day's Night' o 'Help!', Jones era il 'bello'. I Monkees divennero popolarissimi, mentre i telefilm servivano da rampa di lancio per una serie di dischi con cui i quattro cloni non avevano dapprima proprio nulla a che fare, poi poco di più. Insomma, furono una sorta di antesignani dei moderni Gorillaz.

ERANO svariati autori di razza che componevano le canzoni per loro conto, e alcune sono rimaste nella storia del pop-rock, come 'I'm a Believer', in Italia cantato da Caterina Caselli con 'Sono bugiarda', 'Last Train To Clarksville', 'Stepping Stone', cui va aggiunto il motivetto che ne accompagnava le gesta sul piccolo schermo, 'Monkees' Theme'. A un
certo punto vollero però fare da soli, o comunque suonare in prima persona la propria stessa musica, ma durò poco: nel 1970 il gruppo, che aveva già perso due componenti per strada, si sciolse, salvo un effimero ritorno nel 1996.

JONES, insieme a Dolenz, è l'unico a essere stato coinvolto in tutti gli album ufficiali. Finita l'era della celebrità, aveva ripreso a fare quello che più gli era congeniale: recitare, al cinema, a teatro o in televisione. Aveva tuttavia lasciato comunque un suo personale segno: nel 2008 fu nominato 'Idolo numero 1 dei teenager di tutti i tempi', e l'anno seguente secondo nella classifica delle prime dieci icone per adolescenti. La sua passione più autentica erano però i cavalli, ed era anche un abile fantino. Una volta ebbe a dire che il peggiore errore della sua vita, conclusasi l'avventura dei Monkees, era stato il non dedicarsi professionalmente all'ippica: e lì non scherzava.