Forse non tutti sanno che era il chitarrista che accompagnò Mina in E se domani. O che era l'autore di Tintarella di Luna. Ma Bruno De Filippi è stato molto di più, ovvero uno dei jazzisti più importanti della scena italiana. Perfettamente a suo agio sia con la chitarra sia con l'armonica, forse lo strumento che lo ha caratterizzato maggiormente. Un suono per il quale De Filippi ha addittura composto una suite classica, Metamorfosi, insieme a un'orchestra da camera. Inoltre De Filippi ha lasciato una discografica cospicua tra cui spicca Guarda che lune, un album del 2002 inciso insieme al fisarmonicista Gianni Coscia, dove le tracce sono tutte canzoni note dedicate alla luna con un risultato di grande valore interpretativo.

A un anno dalla scomparsa grazie alla figlia Franca è uscito l'album His life in music (Carosello), con tracce inedite che faranno contenti gli appassionati di jazz e della canzone d'autore italiana. C'è ad esempio una versione di El purtava i scarp del tennis, il brano reso famoso da Jannacci, che De Filippi presenta in chiave pop-beat insieme a Pino Sacchetti. Oppure la versione originale di Tintarella di Luna nel 1959 eseguita da I Campioni con De Filippi alla chitarra, seguita dalla versione jazz con Coscia dal disco del 2002 citato in precedenza. E L'aureola, altro brano beat del 1964. Ma forse la parte da valorizzare sono proprio le tracce jazz che mostrano la versatilità di De Filippi esecutore. A partire dalla versione piena di lirismo di Ma l'amore no di Giovanni d'Anzi, a Lilli a Paris dello stesso De Filippi dove compaiono due giganti del jazz dalla Francia come il pianista George Arvanitas e il contrabbassista Pierre Michelot. Oltre ad altri brani da sottolineare tra cui evidenziamo l'Aria per armonica e pianoforte composta da Gino Mescoli, intensa e commovente. Il disco è completato da due tracce, Accendi una luna nel cielo, di Vinicius de Moraes con la figlia Franca alla voce, e It ain't necessarily so di George Gershwin eseguita dal vivo insieme alla Jazz Class Orchestra nel 1988. Un disco che rende il giusto tributo a un personaggio di grande livello della musica italiana.