Bologna, 31 marzo 2011 - In punta di piedi. Senza prepotenza ma con incredibile determinazione Nathalie Giannitrapani fa il suo ingresso nel mondo dello spettacolo, reduce dalla vittoria della quarta edizione di X Factor e dalla partecipazione al Sanremo 'morandiano'. Un viso dolcissimo, l'urgenza di cantare: "Mi definisco 'timida' da sempre ma al momento giusto la grinta esplode... soprattutto quando si tratta di fare musica".
Lei si dichiara 'contraria al virtuosismo, alla ricerca del plauso del pubblico attraverso effetti speciali'. Cosa L'ha spinta a 'rischiare' partecipando ad un talent show?
- Ho tentato i provini di X Factor per curiosità e per cimentarmi in un'esperienza diversa. Temevo questo genere di programma non facesse per me, ma i miei amici mi hanno convinto. Infatti sono rimasta stupita dalla vittoria: non mi reputo 'tarata' sulla competizione. Non amo 'compiacere: io voglio 'fare la mia parte', il mio mestiere...-
Ovvero la cantautrice.
-Sì, scrivevo pezzi miei già da tempo.
A tal proposito, sul Suo sito scrive: "E’ importante confermare di essere una cantautrice e andare al festival con qualcosa che mi rappresenti": anche durante la Sua partecipazione ad X Factor ha preferito portare un Suo pezzo piuttosto che una canzone scritta da Pacifico: perchè la rischiosa scelta cantautoriale?
-Ho scelto di essere coerente con il mio percorso: non voglio solo interpretare ma trasmettere al pubblico anche qualcosa che mi appartenga davvero. Prima di partecipare al talent di Rai2 avevo promesso a me stessa, nel caso fossi arrivata in finale, di esibirmi con una canzone che mi appartenesse. E così è stato.
Dopo X Factor, Sanremo: ha ritrovato sul palco dell'Ariston persone a Lei già note, come i La Crus (di cui ha 'apert'o concerti) e Anna Tatangelo (giudice e maestra ad X Factor)... Quali sono state le Sue emozioni nel confrontarsi con loro 'alla pari'?
- E' stato tutto stranissimo. Ammetto di non aver seguito molto le ultime edizioni del Festival, in generale non guardo molta Tv. Ma condividere con artisti come i La Crus, Battiato e Vecchioni il palco dell'Ariston è stata un'esperienza assolutamente surreale!
La canzone sanremese alla quale avrebbe dato il Suo voto (esclusa la Sua, ovviamente) e perchè?
-Quella dei La Crus: sono dei grandi artisti e la voce calda di Giovanardi mi piace moltissimo. La loro non sempre è una musicalità da 'grande pubblico' ma 'Io confesso' mi sembrava adatta al contesto sanremese.
E del vincitore delle Nuove Proposte, Raphael Gualazzi, cosa pensa?
-Lo conosco poco ma mi sembra incredibilmente preparato in materia musicale. Una bella promessa.
In passato ha avuto la possibilità di confrontarsi con un altro genere artistico, quello del musical...
-Beh, la mia esperienza in questo settore è decisamente amatoriale, anche se ha necessitato di grande impegno: con la compagnia I Ghirigori abbiamo messo in scena 'Les misérables' e 'La storia infinita'. E' stato un approccio 'morbido' al teatro, in quanto cantato, e di certo entusiasmante: mi sono divertita a 'giocare', uscendo dal clichè di me stessa. I personaggi che ho dovuto interpretare erano diversissimi da me ed è stato strano doversi 'travestire' da qualcos'altro. E' una cosa che non sono abituata a fare...-
"Sospensione come momento di pura potenzialità"... Crede che da un punto di vista artistico possa considerarsi ancora 'sospesa'? Pensa di aver trovato il giusto modo per 'raccontarsi' o di aver ancora bisogno di 'cercare' e fare 'ricerca' artistica?
-Questo stato di 'sospensione' persiste: l'uomo vive nel continuo tentativo di trovare se stesso. Un'espressione che amo molto è 'work in progress'... Ed è il viaggio ciò che conta, non la meta. A volte stesso il percorso che compi si rivela la destinazione che stavi cercando di raggiungere.-
Ed il viaggio continua...
-Certamente: continuerò a vivere, sfidare, evolvermi, esplorare...
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