{{IMG_SX}}New York, 4 genaio 2009 - E’ stato lo stesso John Travolta a tentare per circa dieci minuti di rianimare il figlio Jett, dopo averlo trovato privo di sensi sul pavimento del bagno della sua casa alle Bahamas venerdì mattina. A poche ore dalla morte del primogenito dell’attore cominciano ad emergere i primi dettagli dei soccorsi. Secondo quanto riportato dal quotidiano Daily News è stato Travolta a prestare i primi soccorsi, compreso un primo massaggio cardiaco, nel tentativo disperato di rianimare il figlio. “Aiuto! Sto perdendo mio figlio!” ha gridato l’attore ai soccorritori arrivati sul luogo dell’incidente.


Non è ancora chiaro se Jett Travolta sia stato colpito da un arresto cardiaco poco prima di cadere battendo la testa venerdì mattina. Il ragazzo, di 16 anni, dormiva a pochi metri da una babysitter che ha seguito la famiglia in vacanza visti i problemi di salute del figlio della star di Hollywood che soffriva di un raro disturbo che colpisce i vasi sanguigni. Testimoni hanno riportato che Jett stesse benissimo la sera prima dell’incidente.


Negli ultimi anni Travolta e la moglie, Kelly Preston, hanno sempre negato che il figlio soffrisse di autismo come molti giornali hanno riportato anche nelle ultime ore. In molti sostengono però che l’attore, che è uno dei membri più di spicco della “setta” religiosa Scientology, rifiutasse di ammettere la malattia per non sottoporre il figlio a cure psichiatriche, rigorosamente vietate dalla dottrina di Scientology.
 

Jett era il primogenito di John Travolta e della moglie Kelly Preston. La coppia ha anche una figlia, Ella Blue, di 8 anni.