{{IMG_SX}}Roma, 11 giugno 2008 - 'Markette' chiude i battenti. Ad annunciarlo è lo stesso presentatore, Piero Chiambretti, nel corso di una videochat sul sito del Corriere della Sera condotta da Aldo Grasso.

 

"Avevo giurato sulla testa di alcuni amici - ha detto Chiambretti - che se avessi trovato un format che mi calzava a pennello, lo avrei continuato nei secoli. E invece Markette chiude per due ordini di motivi: innanzi tutto ho capito che dopo quattro anni bisognava chiudere la trasmissione, e del resto le belle favole finiscono. E poi c'è il problema de La7, del duopolio, del terzo polo: per fare trasmissioni così ci vogliono soldi, un lusso a mezzanotte che La7 non si può permettere''.

 

A decretarne la fine, comunque, è stato il conduttore: ''Un mese prima che la nuova dirigenza si insediasse, ho immaginato di chiudere Markette. In realtà il programma poteva avere un altro piccolissimo momento di vita tra ottobre e dicembre, magari con qualche prima serata, ma ho deciso che l'avrei chiuso un momento prima di quanto l'avrebbe chiuso chiunque altro''.

 

Un ritorno in Rai nel suo futuro? Difficile dirlo. ''La Rai è la grande mamma di tutti noi - ha spiegato Chiambretti -. Ma qualora dovessi andare via da La7, la Rai mi deve ancora dire cosa vuol fare con il mio cartellino, parlando in termini calcistici. In ogni caso, fino a dicembre sono legato a La7. Dopo dicembre si apre una strategia e le reti sono tre: Sky, che rappresenta la sperimentazione; la Rai, che è l'affetto, e Canale 5, che potrebbe essere il 'peccato' ''.

 

Una trasgressione che il conduttore non vede più come un tempo: ''Una volta pensavo che non avrei lavorato per il Cavaliere. Ma con la marmellata generale di oggi, non credo che lavorare per la Rai significhi non lavorare per il Cavaliere e viceversa. E comunque mi piacerebbe diventare direttore di Retequattro''.