"LA TOSCANA ha una situazione particolare. Ci sono settori – la moda e il comparto metalmeccanico – in cui la crisi è evidente e purtroppo continuerà a essere duratura. Dall’altro lato le aziende di energia o difesa vanno bene, parlano di prospettive certe per i prossimi tre anni. C’è chi frena, molto, e chi accelera”. È il quadro del 2024 tracciato dalla segretaria Fim Cisl Toscana, Flavia Capilli (nella foto).
Partiamo dalle note dolenti.
"Moda, metalmeccanica e automotive sono settori in difficoltà. Lì la crisi è importante, sta diventando strutturale. L’intervento deve essere mirato e molto celere, altrimenti si rischia di perdere un intero settore professionale. In questi comparti ci sono tanti ammortizzatori sociali. La preoccupazione c’è e la crisi attraverserà tutto il 2025. Si spera che, con l’intervento del governo, si possa cercare di ribaltare la situazione per il 2026".
C’è chi accelera.
"Penso al Nuovo Pignone, a Leonardo. Stanno andando bene. Ci sono assunzioni. Questa è la risposta alla Toscana che è in frenata, ma naturalmente bisogna intervenire lì dove ci sono difficoltà. In questa regione poi ci sono vertenze importanti, come la Beko di Siena".
Il 2024 è stato anche l’anno dei tanti, troppi, morti sul lavoro.
"E’ un problema che non riguarda solo la Toscana ma l’Italia intera. Ovvio che poi in Toscana abbiamo pagato un prezzo carissimo. Abbiamo fatto campagne di assemblee, stiamo cercando di aumentare in modo strutturale l’attenzione alla sicurezza attraverso la contrattazione nazionale. Abbiamo fatto diverse iniziative di sciopero. Abbiamo proposto a Federmeccanica miglioramenti riguardo alla formazione sulla sicurezza".
Cosa vi aspettate dal governo?
"Gli ammortizzatori sono sicuramente uno strumento che aiuta ad affrontare la crisi. Il governo deve prendere in mano la situazione di automotive e moda: sono due settori trainanti. Serve agire al più presto e dare un’impronta per il mantenimento occupazionale, altrimenti avremo una ferita che ci lascerà ko".
Niccolò Gramigni