ECCOLO QUA, il Max Allegri, alle prese coi fantasmi del passato. Fantasmi peraltro vivissimi, in alluci e buoni propositi, compreso quel Sulley Muntari che di spettrale ha solo la memoria di un gol mai fattosi carne per il tabellino di un Milan-Juventus remoto, partita disciolta negli acidi. Compreso il parrucchino di Antonio Conte e il bulbo muto di Adriano Galliani. Pur lasciando le ombre ai cassetti, questo Trofeo Tim al Giglio, stasera, è un perfetto e tagliente incrocio di destini per il tecnico livornese. Lui ci viene con e per la Juventus, ex nemica giurata e ora panca amica e stipendiante, a misurarsi col Milan che Allegri portò allo scudetto con Thiago Silva e Ibrahimovic sul cocchio (bei tempi), ma dal quale due anni dopo sarà messo alla porta e alla gogna. Col pretesto, piuttosto convincente, di una notturna scoppola, ma sì, al Giglio e contro il Sassuolo che Max aveva allenato da mister quasi sbarbato. Ma quella sera il sagace livornese verrà immolato sull’altare di Clarence Seedorf: quasi un sacrificio inutile. E contro quale Milan il Max andrà stasera a ingaggiare una sfida molto più stringente di quelle del morente agosto? Col Diavolo di quel Pippo Inzaghi col quale ebbe a dire e soprattutto ridire sia nel rapporto giocatore-allenatore, sia da omologo, quando al piacentino era già stata data la Primavera come scooter per il futuro occupazionale. Poco mancò che i due venissero alle mani, anche se poi dovranno smentire — e i sorrisi parevano morsi — che non era successo proprio niente. Insomma, dal luogo agli uomini, il Trofeo Tim apparecchia le sue suggestioni urticanti. O almeno così ci piace pensare, perché alla fine il passato è passato anche per Allegri. Altro sarà, come sempre e salvo complicazioni, il Trofeo Tim: alle 20.45 (Canale 5) si affronteranno subito Juventus e Milan. A seguire il Sassuolo, contro la perdente del primo confronto e infine, sempre la Squinziana giocherà contro la vincente tra Signora e Diavolo. Tutti e tre gli incontri saranno da 45’. Una mezza maratona.