ROMA
SINGOLARE coincidenza. Mentre oggi pomeriggio i giornalisti de lUnità incontreranno i colleghi della stampa per informare tutti sugli ultimi sviluppi della vicenda che ha portato alla (temporanea?) chiusura del giornale non più in edicola da domani, il Pd si riunirà al Largo del Nazareno in una delle direzioni più importanti degli ultimi tempi, presente il segretario Matteo Renzi. La sorte del giornale fondato da Antonio Gramsci non è allordine del giorno, ma è evidente che si parlerà anche di questo. Per il momento il segretario non ha mostrato un interesse eccessivo, tantè che non ha partecipato allincontro con il cdr del giornale ieri sera, e le rappresentanze sindacali si sono viste con il presidente del Pd Matteo Orfini, il vicesegretario Lorenzo Guerini e il tesoriere Francesco Bonifazi.
Ma lincontro, ha raccontato il cdr, non è andato male, e i responsabili del partito hanno assicurato limpegno per salvare il quotidiano. «Ci sarebbero già delle dimostrazioni di interesse e in ogni caso il Pd farà di tutto per garantire un progetto di rilancio complessivo del giornale». I lavoratori si sono detti un po più tranquilli, anche perché finora il segretario aveva addirittura detto che per il Pd «due giornali sono troppi», alludendo anche alle non eccellenti acque nel quale naviga laltro organo di stampa in qualche modo riferibile al Pd, ossia Europa (area ex Margherita). In questi ultimi giorni peraltro Renzi non aveva assunto posizioni ufficiali, limitandosi a ritwittare un messaggio del tesoriere Bonifazi («riapriremo il giornale») e a dire che lUnità non è nella disponibilità del Pd.
IERI il giornale è uscito con un titolone esplicito («Hanno ucciso lUnità»), ed è stato anche il giorno degli appelli della gran parte dei politici, il presidente della Camera e vari esponenti Pd. «LUnità non chiuderà hanno scritto e come le altre crisi del giornale, anche questa sarà superata. Lultima parola non è stata ancora scritta». E Walter Veltroni chiosa: «Senza lUnità siamo tutti più poveri».
r. r.
SINGOLARE coincidenza. Mentre oggi pomeriggio i giornalisti de lUnità incontreranno i colleghi della stampa per informare tutti sugli ultimi sviluppi della vicenda che ha portato alla (temporanea?) chiusura del giornale non più in edicola da domani, il Pd si riunirà al Largo del Nazareno in una delle direzioni più importanti degli ultimi tempi, presente il segretario Matteo Renzi. La sorte del giornale fondato da Antonio Gramsci non è allordine del giorno, ma è evidente che si parlerà anche di questo. Per il momento il segretario non ha mostrato un interesse eccessivo, tantè che non ha partecipato allincontro con il cdr del giornale ieri sera, e le rappresentanze sindacali si sono viste con il presidente del Pd Matteo Orfini, il vicesegretario Lorenzo Guerini e il tesoriere Francesco Bonifazi.
Ma lincontro, ha raccontato il cdr, non è andato male, e i responsabili del partito hanno assicurato limpegno per salvare il quotidiano. «Ci sarebbero già delle dimostrazioni di interesse e in ogni caso il Pd farà di tutto per garantire un progetto di rilancio complessivo del giornale». I lavoratori si sono detti un po più tranquilli, anche perché finora il segretario aveva addirittura detto che per il Pd «due giornali sono troppi», alludendo anche alle non eccellenti acque nel quale naviga laltro organo di stampa in qualche modo riferibile al Pd, ossia Europa (area ex Margherita). In questi ultimi giorni peraltro Renzi non aveva assunto posizioni ufficiali, limitandosi a ritwittare un messaggio del tesoriere Bonifazi («riapriremo il giornale») e a dire che lUnità non è nella disponibilità del Pd.
IERI il giornale è uscito con un titolone esplicito («Hanno ucciso lUnità»), ed è stato anche il giorno degli appelli della gran parte dei politici, il presidente della Camera e vari esponenti Pd. «LUnità non chiuderà hanno scritto e come le altre crisi del giornale, anche questa sarà superata. Lultima parola non è stata ancora scritta». E Walter Veltroni chiosa: «Senza lUnità siamo tutti più poveri».
r. r.
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