Manuel Spadazzi
RIMINI
«MA QUESTO è meglio del nostro Capodanno». Gli inviati cinesi strabuzzavano gli occhi, mentre i tedeschi riprendevano le ragazze addobbate di rosa che strizzavano l’occhio alle telecamere. Persino la blogger brasiliana è rimasta entusiasta: «Il Carnevale di Rio è un’altra cosa, ma questa è una festa unica». E vallo a spiegare, agli altri giornalisti arrivati da mezza Europa, che questa è qualcosa di più di una festa. La Notte rosa quest’anno, come e più che in passato, è stata la vera botta di orgoglio dei romagnoli. Il momento della riscossa, dopo mesi di nubifragi, ombrelli aperti più degli ombrelloni, turisti arrivati col contagocce. Un giorno, anzi un intero weekend, in cui gonfiare il petto e sventolare l’ospitalità innata di una terra che sa ancora come divertirsi e far divertire.
Sulla costa lo chiamano il Capodanno dell’estate, e in effetti mai come stavolta la grande festa che anima tutta la costa, dai lidi di Comacchio fino a Cattolica, ha segnato l’avvio di una stagione turistica fin qui tra le peggiori. Finalmente un po’ di rosa, dopo tanto grigiore. Perché il segreto di questa ‘abbuffata’ fatta di concerti, spettacoli,
rustide di pesce, sfilate di carri e dj, è stato ancora una volta il pubblico. Ormai chi va alla Notte rosa, nata otto anni fa come risposta alle varie notti bianche in Italia e in Europa, vuole essere protagonista come gli artisti e i cantanti che salgono sul palco. Chi si tinge i capelli di rosa, chi indossa t-shirt, calzoncini, cappelli, parrucche e foulard rigorosamente rosa. Una marea monocolore che invade e travolge tutto e tutti. Ecco, la Notte rosa è la voglia di essere protagonisti. Insieme ai tanti, tantissimi ‘big’ della musica (e non solo) che ogni anno trasformano la Riviera romagnola nel più grande concerto dell’estate.

CAMBIANO
i nomi, ogni anno, ma non cambia il risultato. È stato uno spettacolo vedere ieri mattina all’alba 3mila persone sdraiate in riva al mare, a Rimini, per ascoltare l’elegante concerto del grande Michael Nyman. Poche ore prima, decine di migliaia di persone avevano assistito ai concerti di Antonello Venditti, di Malika Ayane, dei Pooh, di Ron (sul palco con Paola e Chiara e tanti altri a Cesenatico), di Jerry Calà e di Andrea Mingardi, solo per citarne alcuni. Tanti artisti per un ‘solo’ grande palcoscenico, da Comacchio fino a Cattolica.

CENTODIECI chilometri in festa per un evento che, stimano gli organizzatori, richiama 2 milioni di persone nell’intero weekend e crea un indotto di almeno 200 milioni di euro. È il rosa che spazza via, almeno per un fine settimana, la crisi. «Abbiamo fatto il tutto esaurito o quasi negli hotel, nei ristoranti, nei locali della Riviera — assicura l’assessore regionale al Turismo Maurizio Melucci — E ancora una volta mandiamo un messaggio forte a tutti, con la Notte rosa: la costa romagnola c’è, ed è più viva che mai ».
Qualche operatore, specialmente dalle parti di Ravenna, mugugna: non è più la Notte rosa
di una volta. «Ma nel resto d’Italia ce la invidiano, la Notte rosa. Mentre tanti altri grandi eventi saltano o non reggono più — osserva il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi — il nostro è diventato davvero l’appuntamento clou dell’estate». Con la speciale dedica a uno dei figli illustri della Romagna, Federico Fellini, di cui quest’anno ricorrono i vent’anni dalla scomparsa. Nemmeno nei suoi sogni, forse, avrebbe mai immaginato una festa così.