Alessandro Farruggia
ROMA
«IN ESTREMA sintesi, questestate, ma più in generale le ultime stagioni, sono coerenti con quanto previsto per effetto del cambiamento climatico in atto. Estati più calde e aumento degli eventi meteo estremi». Vincenzo Ferrara, climatologo dellEnea e consigliere scientifico del sottosegretario allAmbiente, mette in prospettiva lennesima ondata di calore.
Siamo veramente davanti a un caldo eccezionale?
«Eccezionale rispetto alle medie centenarie, ma non rispetto allandamento degli ultimi ventanni, che hanno mostrato un chiaro riscaldamento rispetto al passato. In Italia questo è stato il sesto luglio più caldo dal 1860 e ci è andata ancora bene, perché è stato il quarto nellemisfero Nord e il primo nelle sole aree emerse».
Chi lo nega si fa forte delle nevicate eccezionali di questo inverno.
«E sbaglia. Gli ultimi 12 mesi hanno mostrato, come previsto dalle analisi dellIpcc, un aumento degli eventi estremi: prima le alluvioni a ottobre-novembre in Italia, Francia e Irlanda, poi leccezionale ondata di freddo del febbraio 2012 sullItalia, i Balcani, la Polonia, lUcraina, la Russia. E adesso lestate rovente nel sud Europa. Gli eventi climatici estremi diventano più frequenti. Le ondate di caldo e di freddo sono più lunghe. Alle nostre latitudini piove un po meno, ma soprattutto in maniera molto più concentrata: con effetti negativi in termini di dissesto idrogeologico e di alluvioni».
Scientificamente, quale meccanismo si è innescato?
«Sino a qualche anno fa, in estate, lEuropa era interessata dallanticiclone delle Azzorre, che era un po meno caldo perché si formava sul mare, e precisamente sullAtlantico. Adesso la circolazione è mutata e lanticiclone delle Azzorre si allunga verso nord, sempre sullAtlantico, e non raggiunge più lEuropa occidentale, dove si spingono invece, periodicamente, delle propaggini dellanticiclone africano».
Che è piu caldo perché si forma sul deserto. E anche più secco?
«Il contrario: porta aria più umida perché laria secca e caldissima che viene dal deserto assorbe molta umidità spostandosi verso nord e transitando sul Mediterraneo. Ma pur essendo umida, non porta perturbazioni. In altre parole, non piove: le precipitazioni avvengono dove questa massa di aria calda si scontra con laria fresca e dove transitano le perturbazioni atlantiche deviate verso nord dallanticiclone delle Azzorre. E quindi questestate è stata molto piovosa in Gran Bretagna, Irlanda, Germania, Polonia, mentre da noi cè una forte siccità».
Lo spostamento della fascia subtropicale è un fenomeno che si ripete anche in altre parti dellemisfero settentrionale?
«È un fenomeno globale. Accade in Asia, dove lanticiclone asiatico in estate tocca la Siberia, o in America, dove lanticiclone messicano si sposta verso nord e sta contribuendo alla più grande siccità da decenni».
ROMA
«IN ESTREMA sintesi, questestate, ma più in generale le ultime stagioni, sono coerenti con quanto previsto per effetto del cambiamento climatico in atto. Estati più calde e aumento degli eventi meteo estremi». Vincenzo Ferrara, climatologo dellEnea e consigliere scientifico del sottosegretario allAmbiente, mette in prospettiva lennesima ondata di calore.
Siamo veramente davanti a un caldo eccezionale?
«Eccezionale rispetto alle medie centenarie, ma non rispetto allandamento degli ultimi ventanni, che hanno mostrato un chiaro riscaldamento rispetto al passato. In Italia questo è stato il sesto luglio più caldo dal 1860 e ci è andata ancora bene, perché è stato il quarto nellemisfero Nord e il primo nelle sole aree emerse».
Chi lo nega si fa forte delle nevicate eccezionali di questo inverno.
«E sbaglia. Gli ultimi 12 mesi hanno mostrato, come previsto dalle analisi dellIpcc, un aumento degli eventi estremi: prima le alluvioni a ottobre-novembre in Italia, Francia e Irlanda, poi leccezionale ondata di freddo del febbraio 2012 sullItalia, i Balcani, la Polonia, lUcraina, la Russia. E adesso lestate rovente nel sud Europa. Gli eventi climatici estremi diventano più frequenti. Le ondate di caldo e di freddo sono più lunghe. Alle nostre latitudini piove un po meno, ma soprattutto in maniera molto più concentrata: con effetti negativi in termini di dissesto idrogeologico e di alluvioni».
Scientificamente, quale meccanismo si è innescato?
«Sino a qualche anno fa, in estate, lEuropa era interessata dallanticiclone delle Azzorre, che era un po meno caldo perché si formava sul mare, e precisamente sullAtlantico. Adesso la circolazione è mutata e lanticiclone delle Azzorre si allunga verso nord, sempre sullAtlantico, e non raggiunge più lEuropa occidentale, dove si spingono invece, periodicamente, delle propaggini dellanticiclone africano».
Che è piu caldo perché si forma sul deserto. E anche più secco?
«Il contrario: porta aria più umida perché laria secca e caldissima che viene dal deserto assorbe molta umidità spostandosi verso nord e transitando sul Mediterraneo. Ma pur essendo umida, non porta perturbazioni. In altre parole, non piove: le precipitazioni avvengono dove questa massa di aria calda si scontra con laria fresca e dove transitano le perturbazioni atlantiche deviate verso nord dallanticiclone delle Azzorre. E quindi questestate è stata molto piovosa in Gran Bretagna, Irlanda, Germania, Polonia, mentre da noi cè una forte siccità».
Lo spostamento della fascia subtropicale è un fenomeno che si ripete anche in altre parti dellemisfero settentrionale?
«È un fenomeno globale. Accade in Asia, dove lanticiclone asiatico in estate tocca la Siberia, o in America, dove lanticiclone messicano si sposta verso nord e sta contribuendo alla più grande siccità da decenni».
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