Paolo Franci
Roma
«NON PENSO

mai al futuro, arriva così presto». Albert Einstein non era certo un giocatore d’azzardo. E non avrebbe mai potuto esserlo perché nello studio della fisica rifiutava l’idea delle semplici probabilità, inseguendo la comprensione esaustiva delle cose. Paradossalmente però, il suo pensiero sul domani è un po’ lo slogan non ufficiale del mondo dei giochi. E allora prepariamoci a entrare nella terza dimensione del fenomeno economico-sociale del nuovo millennio, dove modernità, tecnologia e tradizione si fondono in una serie di novità che cambieranno il nostro rapporto con la fortuna.
La più recente introdotta nel nostro Paese si chiama videolottery, una slot machine versione 2.0. A pieno regime saranno oltre 56mila macchine collegate tra loro e dislocate in sale dedicate dove si mangia, si beve, si fa salotto e si gioca: dal poker ad altre tipologie di giochi a tema, che traggono spunto da film e grandi classici del gioco da tavolo, garantendo vincite fino a 5mila euro per partita, e fino a 500mila con i jackpot di sistema. La rete per ora è attiva al 30% (18mila macchine) e in otto mesi (luglio-febbraio) ha fatto segnare incassi per due miliardi con 40 milioni di introiti per lo Stato.

«LE VIDEOLOTTERIES


hanno garantito finora un ritorno in vincita ai giocatori vicino al 90% — spiega Fabio Schiavolin ad di Cogetech, una delle aziende leader del settore — al di sopra quindi dell’85% previsto dal Decreto Abruzzo» che, attraverso i giochi, garantirà un miliardo e mezzo per la ricostruzione. Tra questi, c’è anche il poker cash game, una modalità online diversa (il via in estate) da quella in forma di torneo che ha fatto furore nel 2010 con 3,1 miliardi nel 2010, seguendo i dati di Agipronews. Il gioco cash è semplice: ci si siede al tavolo virtuale, si gioca non oltre 1.000 euro a sessione, si potrà abbandonare la partita in qualsiasi momento. Il ritorno in vincita sarà del 90% con un meccanismo di autolimitazione voluto dai Monopoli di Stato per contrastare rischi patologici.

NELL’ERA

del banking e dello shopping online, anche i casinò passeranno per il mouse: «Gli italiani potranno cimentarsi con i giochi da casino tradizionali nella versione on line: blackjack, baccarat, dadi — spiega Carmelo Mazza responsabile online gaming di Mag, società di consulenza sul mondo del gioco — ad esclusione almeno per quest’anno delle slot machine online (rappresentano a livello mondiale più del 50% della raccolta dei giochi da casino) e saranno offerti anche nella modalità live, con veri croupier visibili in streaming sui siti internet». E non finisce qui naturalmente perché, seguendo il pensiero di Einstein: «Arriveranno le scommesse su eventi virtuali (partite di calcio, corse dei cani, cavalli generate al computer ndr.) e nuove formule del bingoon line sono attese nei prossimi 9-12 mesi, rendendo l’Italia il benchmark per quei Paesi, Spagna, Germania e Stati Uniti tra gli altri, che stanno procedendo alla regolazione del gioco online», conclude Mazza.