Elezioni 2018, nuovo caso M5S. "In Puglia candidato condannato", Di Maio chiede espulsione

Antonio Tasso, secondo quanto riporta Il Foglio.it, sarebbe stato condannato in primo grado nel 2007 per violazione di diritto d'autore, per una vicenda di cd contraffatti. Ma lui nega: "Io pulito". Di Maio: "Suo certificato penale è pulito, ma non ci ha informato del processo"

Antonio Tasso, la fot del suo profilo Facebook

Antonio Tasso, la fot del suo profilo Facebook

Roma, 24 febbraio 2018 - Nuova tegola (l'ennesima) sul percorso di M5S verso le elezioni 2018. Dopo Caiata, spunta infatto un nuovo "caso" di incompatibilità con le regole del movimento tra i 'candidati esterni'. E' quello di Antonio Tasso, candidato all'uninominale di Cerignola-Mafredonia, condannato in primo grado nel 2007 per violazione di diritto d'autore, per una vicenda di cd contraffatti. La vicenda viene riportata da Il Foglio.it e in serata il leader pentastellato Luigi Di Maio chiede l'espulsione del candidato. 

DI MAIO: ESPULSIONE - "Antonio Tasso - scrive Di Maio in un post su Facebook - si è potuto candidare perché il suo certificato penale è pulito. Peccato che 10 anni fa Tasso sia stato coinvolto in un processo, perché avrebbe masterizzato dei Cd-Rom. Il processo è arrivato solo alla condanna in primo grado poi è andato in prescrizione. Tasso ha accettato la prescrizione prima che esistesse il codice etico del Movimento e il Movimento stesso. Resta il fatto che non ci ha informati di questo episodio. Per questa ragione è stato segnalato al collegio dei probiviri a cui ho proposto l'espulsione". Poche ore prima il candidato premier dei Cinque Stelle aveva attaccato i media in una video chiamata con Alessandro Di Battista, postata su Intagram. "Ormai il bersaglio siamo noi - le parole di Di Maio - ed è chiaro che loro devono colpire in tutti i modi". Ancora: "Non c'è nessun trattamento equo, ormai la prendo con filosofia, ma è chiaro che gli italiani devono dare una lezione col voto ai giornali e a questo sistema di disinformazione". "Oggi Il Foglio diceva addirittura che la nostra lista è impresentabile", ha attaccato il candidatio premier. "Gli altri - ha aggiunto - mettono in lista chi prende più voti, noi mettiamo fuori chi sbaglia".

LA CONDANNA - Tasso, spiega 'Il Foglio', è stato condannato in primo grado nel 2007 per violazione di diritto d'autore. "Il giudice - spiega il quotidiano - ha concesso le attenuanti generiche, e lo ha condannato alla pena di sei mesi di reclusione e 2.000 euro di multa oltre al pagamento delle spese processuali. La pena è stata sospesa perché Tasso non aveva precedenti penali". Il processo è finito poi in prescrizione. Nei confronti del "passato giudiziario" di Tasso, nei giorni scorsi si era scagliato anche il candidato avversario Pd Michele Bordo.

IO INNOCENTE - Tasso si professa innocente. Su Facebook questa mattina ha scritto in un post di "aver inviato tutti i certificati giudiziari al M5S, che sono risultati puliti". Tasso, nel post, non parla della condanna in primo grado del 2007 ma di una denuncia ricevuta tra il 1999 e il 2000: "Non c'è stata alcuna condanna", sostiene.