Anticorruzione, Cantone a Conte: "Mio incarico fino al 2020, sono tranquillo"

"Non mi sento sotto assedio", dice il presidente dell'Anac. Il colloquio telefonico col premier e l'incontro con il ministro Toninelli Governo, ok fiducia alla Camera. Conte: "Ognuno ha il suo conflitto di interessi". Bagarre

Il presidente dell'Anac Raffaele Cantone (Ansa)

Il presidente dell'Anac Raffaele Cantone (Ansa)

Roma, 7 giugno 2018 - "Valutare bene il ruolo dell'Anac che non va depotenziato. In questo momento però non abbiamo i risultati che ci attendevamo, e forse avevamo investito troppo". Insomma, l'Anticorruzione potrebbe fare di più. Le parole pronunciate dal premier Giuseppe Conte, nel corso della replica, prima del voto di fiducia alla Camera, toccano un'Autorità diventata anche un simbolo e aprono uno spiraglio 'critico' prospettando la possibilità di interventi. 

CANTONE - Ed ecco che la reazione dello stesso Raffaele Cantone non tarda ad arrivare. "Il mio incarico scadrà nel 2020", dice il presidente dell'Anac. E alla domanda se si senta sotto assedio, Cantone risponde: "No, sono tranquillo". Il magistrato, presente questo pomeriggio alla cerimonia di premiazione del progetto 'Legalità e merito' all'università Luiss di Roma, ha ribadito "l'importanza nel proseguire la battaglia culturale contro la corruzione" e rivendicato come "negli ultimi anni si sia ottenuto molto in termini di aumento della trasparenza e di risultati". In tre anni "siamo saliti di dieci posti nella classifica di Transparency International ed era una cosa che non capitava da tempo",

TELEFONATA CON CONTE - Al momento i rapporti con il governo si mantengono su un piano strettamente formale. In mattinata Cantone era stato raggiunto telefonicamente dal neo presidente del Consiglio. Nel colloquio che Palazzo Chigi definisce "cordiale", entrambi hanno convenuto sulla "necessità di rafforzare la lotta alla corruzione, individuando specifici percorsi di legalità nell'ambito Pubblica Amministrazione, operando, tuttavia, una semplificazione del quadro normativo vigente, in modo da consentire il riavvio degli investimenti nel settore dei contratti pubblici". E' quanto si legge in una nota della Presidenza del Consiglio dei ministri. "Conte mi ha detto che il suo obiettivo non era attaccare l'Anac, io credo nelle istituzioni e quindi mi fido delle sue parole", ha precisato poi il magistrato, intervistato a 'Zapping' su Radio 1. "Le critiche sono sempre legittime. Siamo rimasti che parleremo da vicino di alcune cose". 

TONINELLI - Cantone ha poi visto il neo ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, che ha assicurato massima collaborazione con l'Anac per "voltare pagina" rispetto ai "troppi scandali del passato". Sottolinea Toninelli: "Il mio ministero intende aprire un tavolo di confronto per le migliorie legislative che servono. Cercheremo la massima collaborazione con Anac, nella convinzione che bisogna voltare pagina rispetto ai troppi scandali del passato".

IL PD - Intanto il segretario Pd Maurizio Martina rivendica la 'bontà' dell'Anac: "Dovremmo tutti essere grati al lavoro prezioso svolto dall'Autorità nazionale anticorruzione e dal suo presidente Raffaele Cantone in questi anni - ha detto da Sarzana, dove è impegnato in un appuntamento elettorale -. Noi siamo orgogliosi di averla resa operativa. E' un patrimonio del Paese e non di questa o quella parte. La sfida alla corruzione va tenuta alta e immaginare di privarsi di certi strumenti innovativi è un grosso pericolo".