Governo, ok fiducia alla Camera. Conte: "Ognuno ha il suo conflitto di interessi". Bagarre

A Montecitorio 350 sì. Delrio al premier: "Studi la Carta, non sia un pupazzo". Poi scontro sulle offese a Mattarella. Mercati nervosi Conte e le frasi su Piersanti Mattarella. Battaglia con Delrio

Giuseppe Conte a Montecitorio con Luigi Di Maio e Alfonso Bonafede (Ansa)

Giuseppe Conte a Montecitorio con Luigi Di Maio e Alfonso Bonafede (Ansa)

Roma, 6 giugno 2018 - Dopo aver incassato l'ok del Senato con 171 sì, arriva anche il via libera della Camera: il governo Conte ottiene la fiducia con 350 sì contro 236 no; 35 gli astenuti. I presenti erano 621, 586 i votanti, la maggioranza era a 294. Il dibattito in Aula si è tenuto questa mattina a Montecitorio, dove ieri il premier ha depositato il suo discorso già pronunciato a Palazzo Madama. Intorno alle 15,45 il presidente del Consiglio ha preso la parola per la replica. Un intervento movimentato, interrotto dalla bagarre in Aula (VIDEO) scoppiata, specialmente tra i banchi del Pd, quando ha citato il conflitto di interessi. Ma non è stato l'unico scontro: nel pomeriggio Graziano Delrio ha attaccato duramente il presidente del Consiglio: tra le accuse quella di non aver ricordato il nome del fratello del presidente Mattarella, Piersanti, ucciso in un agguato di mafia nel 1980.

Conte e le frasi su Piersanti Mattarella. Battaglia con Delrio

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I TEMI - Conte ha esordito ringraziando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, tra l'applauso bipartisan dell'Aula. "Una delle cose che più mi ha addolorato nei giorni scorsi - ha spiegato - è stato l'attacco sui social alla memoria di un suo congiunto e questa è una cosa che mi è dispiaciuta". Tra i nuovi punti toccati, rispetto al discorso a Palazzo Madama, quello sulla green economy: "Sul fronte dell'ambiente - ha detto - ho ricevuto critiche ingiuste: ci sarà forte attenzione su questo argomento. La green economy non è per noi solo uno slogan, ma il futuro per i nostri figli: faremo di tutto per orientare il nostro Paese in questa direzione". Poi il nodo infrastrutture. "Veniamo contestati - chiosa Conte - perchè si dice che questo governo non sarebbe sensibile anzi contrario alle infrastrutture. Noi diciamo altro e lo rivendichiamo: vogliamo operare una valutazione costi-benefeci". Il premier ha precisato: "Le infrastrutture sono un passaggio fondamentale nella politica di crescita, non ci sottrarremo agli investimenti in infrastrutture. Io sono del Sud, in Puglia vi ricorderete la tragedia ferroviaria che è avvenuta: pensare che non c'è una adeguata rete ferroviaria non mi lascia ssolutamente indifferente". Conte rivendica poi il ruolo centrale del Sud: "Avere un ministro per il sud è stato un gesto di grande attenzione, sorveglierà tutte le attività dedite a favorire lo sviluppo del Mezzogiorno".

A proposito del reddito di cittadinanza chiarisce: "Non è stato e non sarà da noi concepito come misura assistenziale". Mentre sul fronte banche spiega: "Stiamo valutando la differenziazione tra le banche di credito e quelle di investimento più votate alla speculazione". Al centro del discorso, tra i punti toccati, il contrasto alle mafie e quello alla corruzione. Con un'attenzione particolare al ruolo dell'Anac. "Ho lanciato ieri una idea e la ribadisco - dice -: cercheremo di valutare bene il ruolo dell'Anac, che non va depotenziata, ma in questo momento non abbiamo dall'Anac i risultati che ci attendevamo. Possiamo valorizzarla ma in una prospettiva di prevenzione, rafforzando la fase del pre-contenzioso". Parla poi del debito italiano (VIDEO) e della necessità di ridurlo progressivamente. "Siamo - sottolinea - per negoziare a livello europeo. Ci siederemo a quei tavoli volendo esprimere un indirizzo politico, ci auguriamo con la fermezza e la risolutezza necessarie di essere ascoltati dai nostri partner".

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CONFLITTO DI INTERESSI - E' scoppiata la bagarre in Aula quando il premier ha toccato il tema del conflitto di interessi. "Cercheremo di riprendere in mano questa questione, lo faremo al più presto", ha detto Conte, definendo il tema "una questione tormentata". Interrotto da alcuni deputati, il presidente del Consiglio ha replicato: "I vostri interventi volti a interrompermi dimostrano che ciascuno ha il suo conflitto o pensa di avere il proprio conflitto...". Da qui le proteste dei partiti dell'opposizione. E' soprattutto il Pd ad attaccare. E il premier risponde: "Non sto accusando nessuno. Il conflitto d'interesse è negli interstizi della società a qualsiasi livello, anche a livello delle amministrazioni di condominio. Cercheremo di introdurre una disciplina più rigorosa a tutti i livelli".

SPREAD - Nel frattempo, c'è nervosismo sui mercati. In mattinata è tornato a salire lo spread Btp Bund. Il differenziale tra titoli di Stato italiani e tedeschi ha toccato un massimo di 256 punti contro i 236 dell'apertura e i 243 punti della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale ha poi ritracciato, scendendo intorno ai 240, per poi terminare al giornata a 246. I mercati si interrogano sul programma di governo e non gradiscono i pochi dettagli che il premier ha dato sulle coperture finanziarie delle misure che intende adottare. E anche Borsa Italiana, dopo una partenza timida, ma a segno positivo, ha invertito la rotta, ma alla fine ha chiuso a +0,26%.

IL DIBATTITO ALLA CAMERA

MARTINA - In Aula questa mattina è intervenuto il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina,  confermando il 'no' alla fiducia. "Il contratto che avete firmato serve a voi per stare insieme, non è un progetto per il Paese, è una gigantesca cambiale che pagheranno le giovani generazioni - attacca -. Il vostro contratto è iniquo per le scelte che propone, e se deciderete di presentare un condono mascherato noi daremo battaglia, se deciderete discriminare i bambini negli asili, se deciderete di presentare una controriforma fiscale noi daremo battaglia".  

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FORZA ITALIA - "Il contratto per il governo del cambiamento ci consegna la certezza della drammatica prospettiva del governo del peggioramento e dell'arretramento", dice a Montecitorio Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce unico dei gruppi azzurri di Camera e Senato.  Nel discorso programmatico del presidente Conte "non c'è posto per la parola: infrastrutture", eppure "sono la leva di prosperità di qualsiasi Paese, sia esso in via di sviluppo, mediamente industrializzato o addirittura tra i sette grandi della terra. La verità - aggiunge - è che su infrastrutture e grandi opere al governo e alla maggioranza tremano le gambe, sono terrorizzati, ondeggiate tra vuote dichiarazioni, spesso contraddittorie, e fughe nette dalla realtà. Governo e maggioranza stanno giocando con il futuro di migliaia di lavoratori, con il futuro dell'economia, con quello dell'Italia".  

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LE DICHIARAZIONI DI VOTO

GELMINI (FI) - "Abbiamo ascoltato un discorso pieno di demagogia, intriso di populismo, pauperismo e giustizialismo: non vorremmo che gli italiani siano diventati presunti colpevoli", è stato l'intervento di Mariastella Gelmini, capogruppo alla Camera di Forza Italia.

DELRIO (PD) - "Presidente Conte, prima studi, abbia l'umiltà di studiare: non venga qui a fare lezioni. Non è qui per concederci il privilegio di vederla osservare la Costituzione. Lei ha il dovere di rispettarla. E se vuole rispettare davvero la Costituzione, prenda quel programma che ha sul tavolo e lo riscriva, prenda la lista dei ministri e lo riscriva. Sono sconcertato: lei è espressione di un governo che nasce sull'inganno. Il nostro augurio è che non faccia il pupazzo dei partiti", è il duro attacco di Graziano Delrio (Pd) alla Camera. "Lei si presenta - continua, annunciando il no del Pd alla fiducia - dicendo che è l'avvocato degli italiani, come rappresentante del popolo contro le elite. Ha rivendicato di essere populista ma in nome del popolo in questo Paese sono stati commessi delitti orrendi, approvate leggi razziali, in Europa sono stati commessi genocidi. Tutti i grandi dittatori lo fanno in nome del popolo. Parlo della storia e non di voi".  

E poi l'ennesimo duro scontro in Aula. Il capogruppo dem ha attaccato Conte per non aver ricordato il nome del fratello del Capo dello Stato Sergio Mattarella, ucciso in un agguato di mafia nel 1980. Nel corso della sua replica, Conte aveva parlato di un "congiunto" del presidente della Repubblica insultato sui social network. Delrio ha urlato il nome "Piersanti" rivolto a Conte, innescando la standing ovation dei suoi compagni di partito, alla quale si è associata Fi ma non Lega e M5s, che hanno reagito all'attacco con dei boati di disapprovazione. Emanuele Fiano, a questo punto, ha fatto platealmente cenno ai deputati dell'opposizione di alzarsi, senza però ottenere soddisfazione. 

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