Roma, 14 luglio 2022 - La notizia delle dimissioni di Mario Draghi ha fatto subito il giro del mondo ed è finita su tutte le testate internazionali. E in Russia è stata l'occasione per ironizzare sulle debolezze delle democrazie occidentali. E' l'ex presidente russo Dmitri Medvedev a commentare, con una battuta su Telegram, l'annuncio della fine del governo Draghi.
L'attuale vice presidente del Consiglio di sicurezza russo ha postato un'immagine del premier dimissionario britannico Boris Johnson , seguita da una del nostro presidente del Consiglio e una terza casella vuota con un punto interrogativo. Un chiaro riferimento alla domanda, "chi sarà il prossimo a cadere?".
Già dopo l'addio di BoJo, Medvedev non aveva risparmiato frecciatine e sarcasmo. "Notizie da Londra. I 'migliori amici dell'Ucraina' se ne vanno. La 'Vittoria' è in pericolo! Il primo è andato...", aveva scritto sempre su Telegram. Le dimissioni di Johnson, commentava il 'falco' russo, sono "il logico risultato dell'arroganza britannica e della politica internazionale. Soprattutto in campo internazionale". Quindi la chiosa sibillina: "P.S. Aspettiamo notizie da Germania, Polonia e Stati baltici". Allora l'ex presidente del Cremlino non guardava all'Italia, balzata invece adesso agli onori della cronaca e soprattutto finita nel suo mirino.
Ironia che non piace al ministro ministro degli Esteri e leader di Ipf Luigi di Maio . "Mi piange il cuore vedere che dall'altra parte del mondo, a Mosca che è un'autocrazia, Medvedev festeggia perché una della più potenti democrazie del mondo, l'Italia, è stata indebolita", dice il capo della Farnesina al Tg1 .
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