Roma, 27 febbraio 2014 - Storia di video, lacrime e dimissioni quella che oggi segna una nuova bufera nel Movimento 5 Stelle: il web decreta l’espulsione dei quattro senatori già cacciati ieri dall’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari. Nel mezzo, una drammatica giornata fatta di video (di Grillo e dei ‘reprobi’), di lacrime (di chi si ‘autodenuncia’ e annuncia a propria volta l’addio al Movimento), e di voti on line che hanno ratificato dalla base la linea dura del vertice.

IL VERDETTO - “29.883 hanno votato per ratificare la delibera di espulsione. 13.485 hanno votato contro. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato”, scrive su twitter Beppe Grillo annunciando il risultato della votazione on line che ha decretato l’espulsione dei 4 senatori dissidenti. Sul sito si legge che “hanno partecipato alla votazione 43.368 iscritti certificati al Movimento 5 stelle”.

PIANTI E ACCUSE - Nella sofferta riunione a Palazzo Madama, oltre alle lacrime volano le accuse: "Sono peggio dei fascisti", dice una senatrice ribelle parlando di "metodi antidemocratici e brutali”. Molti chiedono: espulsi “per quale reato? Per aver espresso delle critiche?”.  Vito Crimi minimizza, e su Fb scrive: “Ho votato per l’espulsione dei 4 senatori dal gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle. È iniziata la consueta cantilena della ‘democrazia interna’, dei metodi fascisti, del duce Grillo e del massone Casaleggio”.

E il disagio dei senatori lambisce anche il gruppo alla Camera, con Tacconi che non esita a mettere anche in dubbio l’affidabilità della mitica ‘Rete’ e del sistema del voto on line: “Il sistema di voto - denuncia - è in mano alla Casaleggio Associati e ci dobbiamo per forza fidare. Se fosse affidato a terzi sarebbe piu’ trasparente, non lasciando spazio a dubbi”. 

GUARDA IL VIDEO L'autodifesa dei senatori' dissidenti'

ORELLANA: MI DIMETTO DA SENATORE - Luis Alberto Orellana si dimette da senatore. Lo conferma a SKy tg24. “La decisione è irrevocabile - dice - Sono stato eletto con il simbolo di Beppe Grillo. So che lui ci tiene molto alle sue cose e quindi glielo restituisco. Lui fa un discorso molto venale, falso. Non sono ventimila ma quattordicimila euro quelli che percepiamo. A me, alla fine, restano 3mila euro, che sono una cifra inferiore a quella che guadagnavo prima nella mia impresa. Io sto anche rinunciando a una parte di guadagni e lui lo sa. Per questo mi fa particolarmente male”.

Orellana aggiunge che Grillo “sta distruggendo il Movimento Cinque stelle. Ora non vale piu’ che uno vale uno. C’è uno che vale più di tutti e poi ci siamo noi, e qui uno vale l’altro”.  

Dopo una riunione avuta con gli altri 3 colleghi espulsi dalla Rete - Bocchino, Battista e Campanella - e con la dissidente Monica Casaletto, Orellana ha parlato con i giornalisti: "Siamo in nove, penso che rimarremo in nove”. “Certo - ha aggiunto, visibilmente amareggiato - è dura scoprire dopo cinque anni che uno ha sbagliato a seguire questo percorso...”.

BATTISTA. PULIZIA IN VISTA DELLE EUROPEE - “Mi sembra di essere tornato ai tempi di scuola, dove ti sospendono per qualcosa. Ma nessuno mi ha ancora spiegato che marachella ho fatto...”. È la prima reazione del senatore del Movimento 5 stelle Lorenzo Battista, appena espulso dal gruppo a palazzo Madama.
Intervistato da Radio Capital, aggiunge: “C’era la volontà di mandare via quattro senatori perché hanno fatto un comunicato criticando Beppe Grillo su come si é comportato con Renzi alle consultazioni. Un’opera di pulizia in vista delle Europee”. E ora cosa succede? “Ci sono colleghi che hanno presentato le dimissioni dal Senato. Le presenterò anch’io. Questo è un passaggio”. È disposto a formare un nuovo gruppo a palazzo Madama? “Non so - prende tempo Battista - magari faremo un ragionamento”.

BOCCHINO - Anche Fabrizio Bocchino ha deciso di dimettersi da senatore 5 stelle. Ad annunciarlo è stato lo stesso Bocchino a Skytg24: “E non sarò il solo” ha aggiunto. Visibilmente provato, il senatore Bocchino ha sottolineato: “Mi è franato il terreno sotto i piedi..”.

CAMPANELLA: MACCHINA DEL FANGO - "Ho idea di manifestare in chiaro il mio dissenso per svolgere il ruolo di catalizzatore di un movimentismo slegato da proprietari di marchio e megafoni ingombranti. Di gente che è su queste posizioni è piena l’Italia. Solo che non crede di poter andare da sola. C’è bisogno di qualcuno che ci mette la faccia. Io me la sento. E non sono solo" questo è ciò che penso, oggi lo penso ancora di più dopo il post (un po' indecente) con cui Grillo ha annunciato la votazione sull’espulsione dei quattro senatori”, scrive il senatore M5s espulso Francesco Campanella su Facebook. Dove sottolinea: “In una chat privata, dopo queste parole, un amico ci appiccica un simbolo a meta’ tra quello di Forza Italia e quello di un detersivo. L’onorevole Nuti, politico nuovo (che sa molto di vecchio) si lancia all’attacco, assistito dalla sua squadretta palermitana.
Basta per far partire la macchina del fango? Decidete voi..".

IL CAPOGRUPPO: RICUCIAMO - “Stiamo cercando di ricucire, io sono ottimista, ma se non va, ce ne faremo una ragione”, dice il capogruppo M5S al Senato, Maurizio Santangelo, a margine dell’assemblea dei senatori, a proposito dell’annuncio di dimissioni da parte di 6 senatori per protesta contro l’espulsione dei 4 dissidenti. L’unico a ribadire con fermezza l’intenzione di dimettersi è stato Maurizio Romani; le altre senatrici, in primis Alessandra Bencini, sarebbero “molto combattute”.

POLEMICA SUL VOTO ONLINE - “La verità - spiega avvelenato un senatore - è che tutto è deciso dall’alto. Sono Grillo e Casaleggio che gli hanno detto di farci fuori. L’ordine è questo”. E a confermarlo, secondo molti senatori 5 stelle, ci sarebbe il fatto che la votazione sul blog avrebbe previsto un unico voto per espellere o salvare tutti e 4 i dissidenti. "E invece - lamenta un senatore molto critico - ieri in assemblea ci era stato detto che le votazioni sarebbero state differenziate".
 

ZANDA: GRILLO CAPORALE - “Ho ascoltato il video di Beppe Grillo. Ha davvero un atteggiamento da caporale. Mi auguro che i senatori cosiddetti ‘dissidenti’ non si dimettano dal Senato. Non sarebbe giusto e non sarebbe nemmeno democratico”, ha detto il Presidente del gruppo del Pd, Luigi Zanda.

LO STREAMING DI IERI - Tutto è scaturito dall'incontro di ieri, una riunione ad altissima tensione. A Montecitorio  i gruppi Cinque Stelle si sono riuniti fino a notte in un'assemblea congiunta per decidere l'espulsione dei quattro dissidenti che hanno partecipato alla riunione accompagnati da un gruppo di senatori decisi a votare no all’espulsione.