Roma, 27 novembre 2013 - “Abbiamo già passato nella storia del nostro Paese un periodo difficile come questo. Nel ‘94 una magistratura di estrema sinistra che si è data come missione quella di essere la via giudiziaria al socialismo contro il capitalismo borghese e che intende che la sua missione sia quella di garantire al popolo la democrazia”. Parla così Silvio Berlusconi, dal palco allestito sotto palazzo Grazioli nel corso del sit-in dei sostenitori di Forza Italia (VIDEO)

Berlusconi sostiene che “la magistratura parte da un’assioma: ‘Il popolo ha diritto alla democrazia. Ma la democrazia è garantita solo quando al potere c’è la sinistra. Se il popolo non è riuscito a darsi la democrazia e la sinistra non è al potere, è compito della magistratura interpretando il diritto non in modo parziale, far sì che la sinistra torni al potere regalando al popolo una vera e completa democrazia’. Queste - sostiene ancora Berlusconi - non sono opinioni ma frasi che si leggono nei documenti di Magistratura Democratica che persino l’Unità nel 1978 ha accusato di avere abbracciato le idee estremiste delle Brigate Rosse. Questa magistratura nei due anni precedenti al ‘94, approfittando dell’abrogazione dell’articolo 68 e di una polizia al servizio della magistratura, sgombrò il campo dai 5 partiti democratici che nel bene e nel male ci avevano governato per 50 anni”.

“Questa è una manifestazione legittima e pacifica, perché noi non viviamo nell’invidia e nell’odio come loro”, ha continuato Berlusconi riferendosi alla sinistra.

‘’La sentenza sui diritti Tv è una sentenza che grida vendetta davanti a dio e agli uomini’’. Quella sentenza, ha aggiunto, ‘’è basata solo su teoremi e congetture e su nessun fatto o documento o testimone’’. “Sono assolutamente sicuro che il finale di questi ricorsi sarà un capovolgimento della sentenza con una mia completa assoluzione. E allora mi pare giusto chiedere a questi signori che non hanno voluto attendere ‘cosa farete? mi risarcirete?’”. Così Silvio Berlusconi. “La risposta - ha continuato - non c’è. Oggi brindano, sono riusciti a portarmi davanti a un plotone di esecuzione. E’ un giorno che aspettano da vent’anni e sono addirittura euforici”.

‘’Non ci ritireremo in qualche convento, noi stiamo qui, restiamo qui, resteremo qui. Non disperatevi se io sarò fuori dal Parlamento. Io sono qui e sto in campo. Anche da non parlamentare si può continuare a fare le battaglie. Farò come Renzi e Grillo”, ha continuato Berlusconi dal palco, e al sentir pronunciare i nomi dei due leader avversari la folla ha fischiato in segno di protesta.

‘’Dobbiamo riprenderci il diritto... bisogna dare ai cittadini il diritto di eleggere il presidente della Repubblica’’. “Chi vuole vivere nella libertà si sentirà attratto dai club ‘Forza Silvio’ e sarà felice di realizzarsi scendendo in campo anche lui come soldato della democrazia”.

“Noi siamo rimasti qui, sicuri di essere dalla parte giusta, siamo sicuri che non tradiremo mai i nostri elettori”, ha detto senza mai nominare il partito del Nuovo Centrodestra fondato da Angelino Alfano dopo la scissione con il Pdl e dalla piazza si levano fischi e grida ‘buu’.

Al termine del suo intervento in via del Plebiscito e mentre il Senato ufficializzava la sua decadenza dal Parlamento, Silvio Berlusconi ha lasciato palazzo Grazioli. Accompagnato dalla fidanzata Francesca Pascale, il Cavaliere è partito alla volta di Milano per stare con i suoi familiari.

LA MANIFESTAZIONE SOTTO A PALAZZO GRAZIOLI - Verso le 13 già iniziavano ad arrivare manifestanti e sostenitori in via del Plebiscito per la manifestazione organizzata da Forza Italia a sostegno di Silvio Berlusconi, nel giorno in cui il Senato ha votato la sua decadenza da senatore.

L'ENTRATA DEI FEDELISSIMI - Poco dopo le 14 sono entrati dall’ingresso posteriore nella residenza di Berlusconi. Daniela Santanchè, Daniele Capezzone, Francesco Nitto Palma, Raffaele Fitto e Denis Verdini. La pitonessa in tenuta da manifestazione indossava jeans e scarpe da tennis.

IL CARTELLO RIMOSSO - Tra gli azzurri scatta la polemica per la decisione delle forze dell’ordine di rimuovere un cartello che era stato posizionato a palazzo Grazioli, con la scritta ‘Colpo di Stato’.

“Apprendiamo la notizia - hanno detto in una nota congiunta i due capigruppo di Forza Italia Renato Brunetta e Paolo Romani - Giudichiamo molto grave quanto accaduto e, in attesa di chiarimenti, preannunciamo sin d’ora interrogazioni urgenti al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, affinché venga fatta piena luce su questo inaccettabile episodio”.

Ira della Santanché: "E' vergognoso il sequestro dello striscione con la scritta ‘colpo di Stato’ previsto per la manifestazione pacifica di oggi a palazzo Grazioli. Che ci sia una sorta di controllo politico ad opera delle forze dell’ordine rispetto ad una manifestazione pacifica come quella a sostegno del leader di Forza Italia, é indegno di un Paese civile ed é palesemente contrario all’agibilità democratica e alla Costituzione che prevede espressamente il diritto di pensiero e di parola”.

In tutto ciò, arriva la precisazione della Questura: “Gli agenti non hanno rimosso e sequestrato il cartello ma hanno invitato i manifestanti a rimuoverlo”.

UNDICI FERMI - Undici persone sono state fermate dalla polizia in via del Plebiscito dopo un tentativo di ingresso a palazzo Grazioli. Due persone hanno tentato di entrare nella residenza dell’ex premier mentre altri quattro hanno distratto le forze dell’ordine attirando la loro attenzione sotto il palco. Secondo quanto si è appreso si tratta di 11 lavoratori napoletani e casertani del consorzio Bacino per lo smaltimento e la raccolta dei rifiuti in Campania.

Mentre erano in commissariato, uno di loro ha tentato di darsi fuoco, gli è stato impedito dal pronto intervento degli agenti. Un episodio simile era già accaduto a luglio davanti a Montecitorio, durante un'altra protesta dei lavoratori del Consorzio.