Roma, 19 gennaio 2013 - Scoppia il caso Erasmus. Da Palermo il ministro degli Interni, Anna Maria Cancellieri, toglie ogni speranza di voto ai 25.000 studenti italiani impegnati all'estero: "Tecnicamente non è possibile, in quanto per poter essere elettori bisogna essere iscritti nelle liste elettorali dell’Aire che non sono previste per chi sta all’estero per meno di un anno. E non ci sono proprio i tempi tecnici per istituite le liste elettorali, ci vorrebbe una legge ad hoc, e quindi diventa difficile poter partire".

BOTTA E RISPOSTA - Immediata la replica degli studenti. "Occorre fare tutto il possibile a livello legislativo per tutelare il diritto di voto dei 25.000 studenti attualmente in Erasmus" chiede Luca Spadon, Portavoce nazionale di Link - Coordinamento Universitari, riferendo di una mobilitazione in tutta Europa di centinaia di ragazze e ragazzi, che stanno organizzando "seggi elettorali improvvisati a Madrid, Parigi, Tolosa e in tante altre citta'" e hanno scritto una "lettera indirizzata al Presidente della Repubblica". Perché le prime elezioni politiche in febbraio della storia  repubblicana non discriminino gli studenti all'estero. Fatto che si configurerebbe come un'ulteriore beffa generazionale.

ISTITUZIONI IN RITARDO - "Questa situazione - afferma Spadon in un comunicato - sta assumendo dei contorni paradossali anche perché le dichiarazioni rilasciate dal Ministro appaiono poco chiare avendo la stessa affermato che 'ci vorrebbe una legge ad hoc che non è mai stata fatta". "Il fatto che non sia mai stato approntato un provvedimento legislativo che ponesse fine a  questa privazione del diritto di voto aggrava ancor di più la posizione di questo Governo che si sta per rendere colpevole di un ennesimo atto di ingiustizia nei confronti della nostra generazione - continua -. A questo punto è necessario stanziare un fondo ad hoc che consenta agli studenti Erasmus di poter essere parzialmente rimborsati del viaggio che dovranno affrontare per votare".