Milano, 17 novembre 2012 - {{WIKILINK}}Mario Monti {{/WIKILINK}} interviene a un incontro all'università Bocconi di Milano, fuori scoppia il finimondo (FOTO). Tensione e tafferugli fra i manifestanti dei centri sociali e le forze dell'ordine. Quando il premier lascia la Bocconi, il corteo si muove verso il centro. Traffico in tilt e centro di Milano bloccato per quasi un'ora. Poi, poco dopo le 18, il corteo si scioglie.
LA PROTESTA - Dopo circa un’ora di contestazioni verbali, un centinaio di manifestanti ha iniziato un lancio di petardi e uova con vernice contro le forze dell’ordine, che hanno reagito alla pressione con una carica di alleggerimento. Volano anche dei fumogeni. La folla insulta il premier: "Macellaio, tira i fuori soldi".
Intorno alle 16.50 un agente del reparto Mobile della polizia è rimasto contuso dopo essere stato raggiunto da un potente petardo che gli è esploso tra le gambe. Un altro agente, anche lui contuso, è stato medicato sul posto. La situazione è molto tesa e sono continui i contatti tra i dimostranti e le forze dell’ordine in assetto antisommossa, in mezzo ai quali i funzionari della Digos cercano di mediare.
I manifestanti, dopo aver tentato a più riprese di sfondare il cordone di sicurezza, si allontanano dall’ateneo e imboccano in contromano viale Filippetti per poi raggiungere verso Porta Romana. Quindi i manifestanti raggiungono Piazza Crocetta e, poco dopo, si disperdono. Non si sono registrati altri momenti di tensione dopo i tafferugli di fronte alla Bocconi. Il corteo è sempre stato preceduto e seguito dalle forze del’ordine in tenuta antisommossa.
IL PREMIER IN BOCCONI - Mentre cresce la tensione fuori dall'università, Mario Monti risponde alla domande dei giornalisti dal palco dell'aula magna della Bocconi. Per il premier l'Italia non avrà bisogno di ricorrere al fondo salva-Stati Esm. A De Bortoli che gli chiede di darsi un voto dopo un anno di governo, Monti risponde che il voto che lui si attribuisce "è meno buono di quello che mi dicono gli osservatori stranieri, meno cattivo di quello che mi dicono gli economisti, specie se bocconiani". Durante uno scambio di battute con l'eurodeputata Sylvie Goulard, il professore assicura di avere a cuore le elezioni regionali in Europa. “I do care about regional election in Italy", dice in inglese. Il premier ribadisce che con il rinvio del pareggio di bilancio "non staremmo meglio" e definisce "interessante" la proposta di un'elezione diretta del presidente della Commissione Europea attraverso canali politici. "Probabilmente una versione più realistica”, dice Monti, rispetto all’elezione popolare diretta “non tanto praticabile”. Dopo circa due ore di intervento, il premier lascia la Bocconi.
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