ROMA, 2 maggio 2012 -  Il super-commissario per la ‘spending review’, Enrico Bondi, è già al lavoro sulla questione della revisione della spesa. Bondi avrebbe incontrato questa mattina il ministro per i Rapporti con il Parlamento {{WIKILINK}}Piero Giarda{{/WIKILINK}}.

APPELLO AI CITTADINI - Il governo chiede aiuto anche ai cittadini contro gli sprechi della spesa pubblica. Con un modulo, inserito nella pagina della spending review, viene chiesto ai cittadini di "dare suggerimenti, segnalare uno spreco, aiutando i tecnici a completare il lavoro di analisi e ricerca delle spese futili". (GUARDA IL SITO DEL GOVERNO)

Ora è logico immaginare che il sito del governo si ingolferà: l’esecutivo chiede agli italiani di segnalare gli sprechi nell’uso delle risorse pubbliche, più o meno come la pagina locale di un quotidiano che invita i lettori a segnalare le strade dissestate. 

 Tutti contenti? In realtà da parte dei partiti e degli antipartiti non tutte le reazioni sono positive. Inizia Beppe Grillo prendendosela con il fatto che a Giuliano Amato è stato chiesto di occuparsi della riforma del finanziamento dei partiti. “E’ uno schiaffo agli italiani. Una pernacchia. Un potente vaff... della Casta”, scrive il comico sul blog.

Angelino Alfano avverte: sul fisco il governo intervenga, o noi offriremo la nostra soluzione che aiuti gli imprenditori che vantano crediti nei confronti dello Stato. E il ministro Cancellieri si rivolge ai sindaci anti-Imu per ricordargli che “il senso dello Stato non deve mai venire meno” a chi si fregia di una fascia tricolore.

 

TAGLI SELETTIVI  - La spending review non sarà “lineare ma selettiva”. Ad assicurarlo è il governo nella sezione ‘Spending review’ del sito di Palazzo Chigi. L’operazione sulla spesa “sarà realizzata potenziando la linea di risparmio seguita dal Governo nei primi mesi di attività: ad esempio i risparmi (per oltre 20 milioni di euro) prodotti dalla Presidenza del Consiglio grazie alla diminuzione delle consulenze e ai tagli all`organico, la riduzione degli stipendi dei manager pubblici, i tagli sui voli di stato e sulle “auto blu”, la soppressione di enti, o la riforma delle province”.
 

COMMISSARIO A TEMPO - "Il commissario è tenuto a presentare entro 15 giorni dalla nomina un cronoprogramma al consiglio dei ministri" sulla ‘spending review’,  si legge nella bozza del decreto legge, 14 articoli in tutto, che fissano le norme per procedere alla revisione della spesa. La durata dell’incarico non potrà superare un anno.

GLI 'ESCLUSI' - Sono esclusi dall’applicazione del decreto legge sulla ‘spending review’ "la Presidenza della Repubblica, la Corte costituzionale e il Parlamento", si legge nella bozza del provvedimento. Si tratta di organi che hanno una autonomia, che si estende anche agli aspetti economici, riconosciuta a livello costituzionale.

I POTERI DI BONDI - Il Commissario alla ‘spending review’ "ha il potere di chiedere informazioni e documenti alle singole amministrazioni, nonché di disporre che vengano svolte ispezioni a cura del l’Ispettorato per la funzione pubblica e del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato" si legge nella bozza.

 

LA BOZZA DEL DECRETO - Ecco i punti principali della bozza di decreto sulla revisione della spesa e le direttive del premier Mario Monti in materia:

- Ministeri. Dovranno presentare la loro relazione sui tagli di spesa entro il 31 maggio di quest’anno. "Ciasun ministero - si legge nella bozza - propone un progetto contenente sia gli interventi di revisione e riduzione della spesa atti a generare i risparmi di spesa previsti, sia misure di razionalizzazione organizzativa e di risparmi per gli esercizi futuri". I progetti, devono essere presentati entro il 31 maggio.

- Immobili pubblici.  Gli immobili di proprietà pubblica che non sono in uso da parte delle amministrazioni andranno restituiti all’Agenzia del Demanio. E’ una delle indicazioni della direttiva del premier Mario Monti e del ministro Piero Giarda alle amministrazioni pubbliche.

- Taglio ai convegni. Eliminazione di spese di rappresentanza e spese per convegni, ridimensionamento delle strutture dirigenziali esistenti, riduzione anche mediante accorpamento degli enti strumentali e vigilati e delle società pubbliche: sono alcune delle 11 attività di revisione della spesa contenute nella direttiva firmata dal presidente del Consiglio Mario Monti e dal ministro Piero Giarda.

- Taglio energia.  Le amministrazioni pubbliche ‘’entro 24 mesi’’ adottano misure "finalizzate al contenimento dei consumi di energia". Lo prevede la bozza del decreto legge sulla ‘spending review’.