Roma, 1 aprile 2012 - E' rissa politica tra gli ex Forza Italia e gli ex An confluiti nel Pdl. A dar fuoco alle polveri il solitamente cauto {{WIKILINK}}Giancarlo Galan{{/WIKILINK}}, che in un'intervista decreta il fallimento della fusione tra i due partiti. Subito rintuzzato da{{WIKILINK}} Ignazio La Russa {{/WIKILINK}}e {{WIKILINK}}Maurizio Gasparri{{/WIKILINK}}. Ma vediamo i termini della querelle.

GALAN ANTI-PREDELLINO -  "Io non ho nulla contro gli ex An, anzi, ce l’ho col Predellino, che considero una scelta infausta. La fusione tra An e Forza Italia non è  riuscita", sostiene l’ex ministro ed ex governatore del Veneto spiegando che "separati raccoglieremmo più consenso. E la somma dei nostri consensi sarebbe superiore a quella del Pdl". Galan propone un divorzio, o meglio una "separazione consensuale", sulla base della convenienza: "andremmo meglio, divisi, restando una federazione ma separati". E anzi, "avremmo lasciato molto meno spazio alla Lega e avremmo potuto rappresentare una offerta politica più gradita agli elettori".

LA RUSSA: NON E' RIUSCITO LUI -  "E’ Galan che non è riuscito", risponde lapidario  il coordinatore nazionale del Pdl - ed ex An, Ignazio La Russa. "Se Galan si è pentito, sappia che è in buona compagnia: prima di lui si è pentito Fini, facciano un partito insieme’’, aggiunge. "A coloro che anche oggi - ha detto La Russa - sono sempre pronti a rimarcare le differenze per mascherare le loro manchevolezze, a costoro dico: siete sicuri di voler dividere le acque dei fiumi? Se siete sicuri, fatelo. Chi vuol scendere dal tram, lo faccia".

GASPARRI: STUPIDATE - "Sono affermazioni sbagliate e stupide", rincara il capogruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. “Non c’è da montare alcuna polemica - aggiunge Gasparri - perché il 99% del Pdl la pensa diversamente. Stiamo lavorando con Berlusconi e Alfano proprio per dare una stabilità, un radicamento a quello che è un grande progetto politico".

CICCHITTO - "Le perplessità sulla opportunità della costituzione del Pdl andavano caso mai espresse, aprendo una seria battaglia politica, al momento della sua costituzione. I partiti non si montano e si smontano come se si partecipasse al gioco del meccano, né siamo al cinema per cui il film viene ripercorso all’indietro con il flash back. Inoltre la vigilia delle elezioni non è il momento migliore per porre problemi di questo tipo". Questa la reazione del capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. "Infine a mio avviso - dice - caso mai il problema è quello di riuscire in prospettiva ad andar oltre il Pdl, per dar vita ad un grande partito moderato e riformista, non quello di fare a pezzettini ciò che già esiste. In questo quadro francamente non condivido due contrapposte nostalgie:quella per la Forza italia del 1994 e quella per l’Msi-An".