{{IMG_SX}}Roma, 17 giugno 2008 - Si scalda il dibattito sull'immigrazione in Italia e in Europa dopo la notizia degli oltre 140 migranti morti nel naufragio del loro barcone in viaggio dalla Libia verso le coste italiane. Altri due barconi carichi di immigrati sono stati avvistati stamani al largo di Lampedusa, con a bordo 130 persone, poco dopo he da un gommone erano sbarcati altri 72 migranti, tra cui 7 donne e 3 bambini.


Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha affermato che la Libia non è in grado di chiudere le sue frontiere al massiccio arrivo di immigrati dall'Africa e per questo bisogna aiutarla a migliorare i propri controlli, anche attraverso accordi bilaterali. Per La Russa la tragedia dei giorni scorsi nel Mediterraneo "deve farci riflettere sulla sorte di questi migranti che vedono l'Italia come una meta per mettere fine alla loro disperazione".


Anche per il presidente del Senato, Renato Schifani, quello dell'arrivo dei barconi di migranti è "un problema drammatico che va valutato in modo concertato coinvolgendo i Paesi europei e i Paesi dell'altra sponda del Mediterraneo. È un problema che non può essere affrontato come un caso isolato", ha avvertito Schifani, che ha fatto osservare un minuto di silenzio in aula per le ultime vittime dei viaggi della speranza.

 

Sulla stessa lunghezza d'onda il titolare della Farnesina, Franco Frattini, che sollecita l'approvazione di un patto Ue sull'immigrazione entro la fine dell'anno e un rafforzamento della collaborazione con i Paesi d'origine.
Per il ministro leghista Roberto Calderoli "l'Italia èun ponte naturale verso l'Europa e l'Europa deve contribuire a tenerlo sgombro con una energica politica anti-immigrazione".


Proprio dall'Europa ci si aspetta un'importante decisione con la direttiva sui rimpatri che domani satrà al voto del Parlamento europeo. Il provvedimento, che prevede la possibilità di detenere fino a 18 mesi un migrante in attesa di espulsione, viene illustrato oggi a Strasburgo dal neocommissario alla Giustizia Jacques Barrot.

 

MINUTO DI SILENZIO

"Siamo di fronte ad un problema drammatico che va valutato in modo concertato coinvolgendo i Paesi europei ed i Paesi dell'altra sponda del Mediterraneo. È un problema che non può essere affrontato come un caso isolato", ha detto il Presidente del Senato, Renato Schifani, chiedendo in Aula un minuto di silenzio sui clandestini morti in mare nel tentativo di raggiungere le nostre coste.