{{IMG_SX}}LONDRA, 11 GIUGNO 2008 - Da 'governo ombra' a 'opposizione fantasma'. Il settimanale britannico Economist  bacchetta Walter Veltroni e gli rinfaccia di essersi lasciato sfuggire ''una serie di occasioni per mettere in imbarazzo il governo'' e di aver cosi' contribuito al rafforzamento della popolarita' di Berlusconi'


Tra le occasioni perse del leader Pd, l''Economist' cita la mancata richiesta di maggiori dettagli sulle accuse mosse al presidente del Senato Renato Schifani dal giornalista Marco Travaglio per ''rapporti di affari con persone poi condannate per mafia'' e i mancati affondi contro il governo per il caso Alitalia, per le ''aspre misure su immigrazione e sicurezza'' e per la ''messa al bando di gran parte delle intercettazioni telefoniche compiute dalla polizia''. ''Veltroni ha un'idea dell'opposizione che non appare assolutamente britannica'', sottolinea la rivista, memore del fatto che nel Regno Unito l'opposizione non perde mai un'opportunita' per attaccare il governo in carica.
 

A giudizio del periodico londinese il premier  ha senz'altro da guadagnare dalla politica del dialogo tenacemente portata avanti da Veltroni mentre ''i benefici per la sinistra sono meno evidenti''.  ''Ancor prima delle elezioni, Veltroni - spiega l'Economist - ha detto di volere la cooperazione con Berlusconi sulle riforme elettorali e costituzionali allo scopo di rendere l'Italia piu' facile da governare. E' un obiettivo nobile ma e' una strada che e' stata tentata prima, con conseguenze disastrose''.
Secondo gli inglesi la strategia elettorale di Veltroni e' fallita, cosi' come si e' dimostrata ''dolorosamente sbagliata'' la candidatura di Francesco Rutelli a sindaco di Roma e la politica del dialogo impedisce quella ''sofferta autopsia'' di cui avrebbe bisogno un partito che ha le sue radici ''nello screditato credo dell'eurocomunismo e in un movimento screditato come la Democrazia Cristiana''.