{{IMG_SX}}Roma, 12 giugno 2008 - Dice che sta "considerando seriamente la situazione", ma poi si affretta ad aggiungere che il formato delle trattative dell'Occidente con l'Iran non è il cuore della questione: "Che si tratti di '5+1' o meno bisogna dare un messaggio unitario agli iraniani, e cioè sospendere l'arricchimento dell'uranio; altrimenti ci saranno altre sanzioni e l'isolamento".

 

Bush dribbla così sul possibile ingresso dell'Italia nell'avanguardia dei negoziatori sul nucleare iraniano (insieme ai 5 membri permanenti del Consiglio di Sicurezza e la Germania). Intanto, su questo come sugli altri principali dossier dell'attualità internazionale, assicura Berlusconi, "c'è una piena, anzi totale sintonia".

 

Due vecchi amici che si ritrovano un po' invecchiati ma con la stessa chimica di sempre. Uno che si congeda al termine di due mandati alla Casa Bianca e l'altro che ha ripreso il timone dell'Italia a pochi mesi dalla presidenza del G8. Sotto i flash dei fotografi, Berlusconi mostra il braccio destro con il tipico gesto di chi vuole sottolineare di avere i muscoli e Bush sta allo scherzo, dicendogli in inglese: "Sei davvero forte".

 

Dopo il picchetto d'onore, i due leader entrano in villa a braccetto, accompagnati da un gruppo ristretto: per l'Italia, fra gli altri, sono presenti il ministro degli Esteri Franco Frattini, i sottosegretari alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti e l'ambasciatore italiano a Washington Gianni Castellaneta; per gli Usa, ci sono l'ambasciatore statunitense a Roma Ronald Spogli e il consigliere per la sicurezza nazionale, Stephen Hadley: la first lady Laura non li raggiungerà nemmeno per cena.

 

Particolarmente ricco il capitolo dei regali che 'Silvio & George' si scambiano. Il presidente Usa regala un Segway, macchinetta a due ruote che spesso gli alberghi affittano ai turisti. Di più alto tenore la risposta del Cavaliere: una statua di bronzo per Bush con un corredo di due confezioni di cravatte napoletane di Marinella.
Poi la parte ufficiale, quella dei due presidenti. Un'agenda colma di scadenze, di questioni di politica internazionale. I colloqui vanno come da copione: da parte italiana, il raffreddamento con l'Iran di Ahmadinejad e una sempre maggiore apertura sulla missione della Nato in Afghanistan; da parte americana non molto di più che attestati di stima e ringraziamenti.

 

"Per quanto attiene alla nostra disponibilità a togliere i caveat in Afghanistan ne abbiamo parlato" riferisce Berlusconi ai giornalisti durante la conferenza stampa congiunta, muovendosi un passo più avanti dei suoi ministri degli Esteri e della Difesa, Frattini e La Russa, che fino a ieri avevano parlato di "revisione" e non di rimozione dei vincoli a cui sono sottoposti i nostri militari impegnati nell'Isaf. Bush assicura di "apprezzare molto il fatto che il governo italiano abbia dato nuove istruzioni sull'impiego dei soldati in Afghanistan, per contribuire soprattutto all'addestramento delle forze di polizia, di cui c'è molto bisogno".

 

I segnali del cambio di rotta in politica estera del Silvio IV sono arrivati molto chiaramente al destinatario, ma Berlusconi rincara: "In Bush - dice - noi abbiamo sempre trovato un alleato che ha consentito di stringere rapporti per il nostro paese mai avuti prima con gli Stati Uniti d'America". E ancora: "Io e quelli della mia generazione non possiamo che essere riconoscenti per un paese che ha sacrificato molte giovani vite per salvarci dal nazismo e dal comunismo".

 

"Siamo convinti di poter essere utili nel '5+1'" spiega poi il presidente del Consiglio, precisando che la "nostra offerta di aggiungerci ai paesi europei, più la Cina e la Russia, viene dalla volontà di dare il nostro contributo alle trattative. La nostra offerta - aggiunge - è stata avanzata perchè noi conosciamo l'Iran dall'interno per la presenza delle nostre imprese che sono lì da anni".

 

Si chiude con menù italianissimo per l'ospite americano, improntato alla tradizione dei vertici internazionali del presidente del Consiglio italiano. Sulla tavola apparecchiata di Villa Madama sono state servite insalata caprese, pennette tricolore, tagliata di filetto di Chianina, formaggi e gelato (ovviamente) all'italiana. Una cena preparata dal cuoco Michele e chissà se, come ha ammesso lo stesso presidente americano, anche questa volta Bush lascerà l'Italia "un po' più grasso".Questo l'arrivederci di Silvio a George "amico raro".

 

Un arrivederci perché anche Bush è stato invitato come 'visiting professor' all'Università del pensiero liberale che Berlusconi inaugurerà il 29 settembre nel comasco. E anche perchè il vecchio George potrà essere il tramite con il nuovo inquilino della Casa Bianca, se vincesse Mc Cain. A proposito del quale Berlusconi si sbilancia: "Tifo per lui così... non sarò il più vecchio nei G8. Lui è nato esattamente un mese prima di me".

 

L'INCONTRO TRA BUSH E NAPOLITANO

E' una stretta di mano cordiale e accompagnata da molti sorrisi quella tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il presidente americano George W. Bush nella sala del Bronzino del Quirinale. E' qui, infatti, che Napolitano accoglie il presidente degli Stati Uniti con un amichevole 'how are you?'.

 

I due capi di Stato parlano fitto, ovviamente in inglese, davanti ai flash dei fotografi sullo sfondo delle tre bandiere americana, italiana e dell'Unione europea. Prima del colloquio, nello studio alla Vetrata del Colle, la presentazione delle due delegazioni.

 

Al suo arrivo al Quirinale Bush, che stavolta a differenza del giugno scorso non era accompagnato dalla moglie Laura, è stato accolto nel cortile d'onore dal consigliere militare del presidente Napolitano il generale Mosca Moschini. Poi il presidente americano è giunto nella sala del Bronzino per l'incontro con Napolitano: qualche minuto in posa davanti ai fotografi, le prime battute e dopo la presentazione delle rispettive delegazioni i due presidenti si sono spostati nello studio alla Vetrata per l'inizio del colloquio vis a vis.

 

Durante il colloquio Napolitano ha sottolineato che nella vita politica italiana "c'è un clima più costruttivo" in base al quale si "consoliderà" la condivisione degli obiettivi di politica estera con gli Usa. L'incontro ha fornito al titolare della Casa Bianca l'occasione per informare direttamente il capo dello Stato della proclamazione negli Stati Uniti d'America del 2 giugno come 'Italian Independence Day', quale riconoscimento -ha spiegato Bush a Napolitano, a quanto si apprende negli ambienti del Quirinale- del lavoro svolto dalla comunità di origine italiana nello sviluppo della Nazione americana. Un annuncio che è stato particolarmente apprezzato dal presidente Napolitano.

 

Il tema prevalente del colloquio di 40 minuti ha riguardato la situazione economica internazionale in vista del G8 che si svolgerà in Italia nel 2009. Altri temi trattati: il processo di pace in Medio Oriente e le conclusioni del recente vertice della Fao a Roma. Nell'agenda dei colloqui c'era anche il tema della lotta al terrorismo e al crimine organizzato.

 

 BUSH VISITA LE STANZE STORICHE DEL QUIRINALE

"Wonderful!". Non ha trattenuto il suo stupore il presidente americano George W. Bush, quando davanti a lui si sono spalancate le stanze storiche del Palazzo del Quirinale, impressionato soprattutto dalle dimensioni e dalla ricchezza artistica e decorativa del Salone dei Corazzieri e della Cappella Paolina.

 

Il titolare della Casa Bianca, al termine del pranzo d'onore offerto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha chiesto di poter visitare l'ala più antica della sede presidenziale: un 'fuori programma' che naturalmente il Capo dello Stato è stato ben lieto di concedere, esaudendo il desiderio dell'ospite americano e accompagnandolo, 'cicerone' d'eccezione, nella visita al Palazzo.

 

AGLI STUDENTI: "CONTRO GLI USA TANTA DISINFORMAZIONE"

Sugli Stati Uniti "ci sono tante rappresentazioni caricaturali, tanta disinformazione e propaganda, ma la verità è che siamo un paese solidale e aperto, abbiamo a cuore i destini delle persone". Lo ha detto il presidente americano George W. Bush, in un incontro con gli studenti dell'American Academy di Roma, in occasione dell'assegnazione ad italiani di alcune borse di studio per la Silicon Valley.

 

Bush loda "lo spirito imprenditoriale" statunitense: "Se qualcuno ha un sogno e lavora duro", dice rivolto alla platea di imprenditori e studenti italiani, in America può realizzarlo. In questo senso, le borse di studio inserite nel programma 'Fulbright Best', fortemente voluto dall'ambasciatore americano a Roma Ronald Spogli, sono un modo per "contribuire alla società e creare posti di lavoro, in modo che la gente realizzi le sue aspirazioni", secondo l'inquilino della Casa Bianca. "La migliore diplomazia per l'America - dice ancora Bush - è quindi invitare la gente a vedere il Paese".

 


L'OCCHIOLINO ALLA MORATTI

Momento di galanteria, durante l'incontro di stamattina all'American Academy di Roma che vede la presenza di George W. Bush. Quando il sindaco di Milano, Letizia Moratti, fra gli sponsor delle borse di studio consegnate oggi a studenti italiani, ha preso la parola nel dibattito, il presidente americano le ha strizzato amichevolmente l'occhio, nella sorpresa generale. Moratti, a quanto si apprende, è vicina alla famiglia Bush, essendo amica in particolare della Fist Lady uscente Laura.