{{IMG_SX}}Bruxelles, 11 giugno 2008 - Via libera della Camera alla conversione in legge del decreto per il prestito ponte di 300 milioni all' Alitalia. Dopo molte sedute dedicate a esaminare le proposte di modifica esaminate avanzate dall'opposizione, ed in particolare dall'Italia dei Valori (IdV), l'aula di Montecitorio ha approvato la conversione in legge del decreto in favore dell'Alitalia varato lo scorso 23 aprile dal Governo Prodi con il consenso della nuova maggioranza.

 

Il provvedimento approvato oggi è molto diverso dal decreto originario e dal testo licenziato dal Senato e, pertanto, dovrà tornare a Palazzo Madama che lo dovrà ratificare senza modifiche entro il 22 giugno. Il nuovo testo incorpora una serie di norme introdotte con altri decreti in materia di: scelta e ruolo dell'advisor per la privatizzazione della compagnia di bandiera, esenzione dagli obblighi di trasparenza in termini di comunicazioni al mercato,utilizzazione del prestito a copertura delle perdite.


In particolare, nel testo licenziato dalla Camera
è stato inserito l'articolo 4 del decreto legge fiscale sull'Ici che consente di trasformare il prestito in patrimonio netto della Compagnia in caso di riduzione del capitale sotto il minimo previsto dal codice civile. Il testo che sarà trasmesso al Senato ha poi fatto proprio l'articolo 1 del decreto legge sul monitoraggio della spesa che prevede alcune deroghe alla legge 474 del 1994 sulle privatizzazioni, con la nomina di un advisor, che che potrà agire in conto terzi o anche in proprio.

 


L'opposizione resta molto critica: «Attendiamo l'epilogo, sperando che sia positivo per i lavoratori, ma se così non fosse il governo si prende una responsabilità drammatica», è l'avvertimento lanciato dal ministro dell'Economia del 'Governo Ombra', Pier Luigi Bersani. Ma Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, rassicura: «L'iniziativa dell'Unione Europea, largamente attesa e prevista, non deve destare allarme. Non è un'azione o il preannuncio di un'azione dinanzi alla Corte di giustizia: è solo una iniziativa che chiede conto al Governo italiano del prestito ponte».

 

LA PROCEDURA UE

La Commissione Europea ha aperto un'indagine formale sul prestito ponte concesso dal Governo ad Alitalia. La decisione verrà comunicata al ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini, tramite una lettera firmata dal commissario Ue ai Trasporti, Antonio Tajani.  

Ma Alitalia potrà usare i trecento milioni del prestito-ponte durante il periodo in cui la Commissione europea condurrà la sua indagine approfondita. E' quanto ha spiegato il portavoce Mark English, osservando: "Sì, Alitalia può usare i soldi durante il periodo dell'indagine".
 

"Non chiediamo ad Alitalia di rimborsare immediatamente i soldi", ha proseguito English, aggiungendo che l'ingiunzione di sospensione immediata è una decisione molto rara che è stata presa l'ultima volta per la Grecia nel 2005, in condizioni molto diverse con un aiuto continuo e molto protratto nel tempo".


Il portavoce ha sottolineato che la procedura di investigazione può durare "fino a un massimo di diciotto mesi, ma naturalmente può essere molto più breve di così". Il portavoce della commissione Johannes Laitenberger, ha puntualizzato che la procedura di investigazione, pur non essendo una normale procedura di infrazione, è il procedimento classico che viene applicato ai casi di aiuti di Stato. "Si tratta di una procedura per aiuti di Stato assolutamente classica, basata sugli articoli del trattato specifici per la materia", ha puntualizzato, osservando "l'apertura di una indagine non pregiudica il risultato".

 

Nel caso la procedura si concludesse con una decisione della Commissione secondo la quale si tratta di un aiuto di Stato illegale, "l'Italia dovrà rimborsare il prestito".