{{IMG_SX}}Roma, 11 giugno 2008 - George Bush è arrivato questo pomeriggio a Roma, per la sua sesta visita in Italia da quando è alla Casa Bianca. Il presidente americano è sbarcato dall'Air Force One a Ciampino, proveniente da Berlino seconda tappa dopo la Slovenia del suo tour d'addio in Europa che lo porterà dopo Roma a Parigi, Londra e Belfast.

 

Attraverso la capitale blindatissima da massime misure di sicurezza, il presidente si trasferirà a Villa Taverna, dove alloggerà durante la visita romana. Non sono previsti appuntamenti ufficiali per questa sera, ed il presidente rimarrà nella residenza dell'ambasciatore americano a Roma ai Parioli, per una cena privata con l'ambasciatore Ronald Spogli e la moglie Georgia. Bush non è accompagnato da Laura che è attesa domani a Roma dove nel pomeriggio pronuncerà un discorso al Programma Alimentare Mondiale.

 

A Roma il presidente americano si fermerà tre giorni, prima di ripartire venerdì pomeriggio per Parigi, terza tappa del suo tour d'addio in Europa. Domani mattina salirà al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, mentre sarà a Villa Madama, nel pomeriggio, il colloquio con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Venerdì il presidente americano si recherà al Vaticano per l'udienza con Benedetto XVI, incontrato lo scorso aprile a Washington in occasione del viaggio del Papa negli Stati Uniti, accompagnato dalla moglie Laura.

 

La first lady ha anche una sua agenda di appuntamenti ufficiali a Roma: giovedì nel pomeriggio terrà un discorso all'Executive Board del Programma alimentare mondiale, una delle agenzie dell'Onu con sede a Roma impegnate nella lotta alla fame ed alla povertà. Mentre venerdì incontrerà i Fulbright American English Teaching Assistant al Centro Studi Americani.

 

Questa è la sesta visita in Italia di Bush, che rivede Silvio Berlusconi in Italia come presidente del Consiglio per la quarta volta in sette anni. La prima volta fu a Genova nel luglio del 2001 per il G8, al termine del quale il presidente americano volò a Roma per il suo 'debutto' nella 'città eterna', poi nel maggio del 2002 partecipò a Pratica di Mare al vertice Nato-Russia. Quindi, Bush tornò a Roma nel giugno del 2004, poco prima della sua rielezione, per la commemorazione della liberazione di Roma.

 

L'anno dopo, in aprile, tornò nella capitale, ma in visita non ufficiale, per partecipare ai funerali di Giovanni Paolo II. Infine, la visita dello scorso anno per l'unico incontro con Prodi nei due anni di governo del centrosinistra: il premier uscente sarebbe dovuto andare a Washington il 4 febbraio scorso se non fosse caduto il governo.

 

Previsto per questo pomeriggio, in contemporanea con l'arrivo di Bush, un corteo pacifico dei No War.

 

LA CONFESSIONE

 

Il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, si rammarica per il fatto che verrà ricordato come un "guerrafondaio" e si pente per aver impiegato un linguaggio aggressivo prima dell'intervento militare in Iraq nel marzo 2003.


In una intervista in esclusiva al Times, Bush - atteso oggi pomeriggio in Italia per la sua ultima visita da presidente - riconosce che avrebbe potuto usare "un tono diverso, una retorica diversa". Frasi come "scoviamoli" oppure "vivi o morti", "hanno indicato alla gente che io non ero un uomo di pace", ammette il presidente Usa, precisando che si tratta di una immagine sbagliata.


"Una delle storie non raccontate dell'Iraq è che abbiamo fatto ampio ricorso alla diplomazia", prosegue Bush. "Tutti noi volevamo risolvere con la diplomazia" la crisi irachena. "Dopo tutto - ricorda ancora - andai al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite".


Per il presidente Usa la scelta più difficile e dolorosa è stata quella "di mettere in pericolo i ragazzi" (i militari inviati in Iraq e in Afghanistan). "Cercherò di incontrare quante più famiglie potrò. Ho l'obbligo di stare loro vicino e assicurare che le vite (dei soldati) non siano state sacrificate invano".
Bush difende anche l'immagine degli Usa, incrinata dalla guerra in Iraq: "L'America è una forza del bene", dice nell'intervista.


"L'America è una forza della libertà, l'America è una forza per combattere le malattie. Abbiamo lanciato la più grande iniziativa contro l'Aids nella storia del mondo, e abbiamo intrapreso una iniziativa contro la malaria che sta salvando i bambini".


Il presidente Usa è impegnato in un tour in Europa
. Ieri ha incontrato in Germania il cancelliere Angela Merkel. Oggi giunge in visita a Roma, e dopo farà tappa a Parigi e a Londra.