{{IMG_SX}}Parma, 9 giugno 2008 - Il Ministro dell'Interno Maroni, a proposito del dibattito in corso sul tema della prostituzione, intervenendo oggi a Parma ad un incontro con i sindaci in materia di sicurezza, ha affrontato con i giornalisti anche il tema della prostituzione, affermando che sarebbe bene affrontare l'argomento spostandolo dal decreto al disegno di legge "affinchè si possano raccogliere idee e suggerimenti per formulare una proposta da approvare entro agosto. Una proposta complessiva e non frutto dell'emozione del momento".

 

Alla domanda se il Governo considererà reato la prostituzione Maroni si è dimostrato un pò freddo: "Considerare la prostituzione come un reato ha i suoi pro e i suoi contro. Altri Paesi hanno risolto la questione in maniera differente, col controllo igienico e sanitario delle prostitute oltre che con quello fiscale".

 

Il ministro ha spiegato di avere rilanciato l'idea degli eros-center, i cosiddetti 'quartieri a luci rossè, ed ha concluso dicendo che occorre introdurre una norma definitiva nell'ordinamento italiano

 

 

IL SUMMIT CON I SINDACI

Maroni, incontrando questa mattina a Parma i 21 sindaci firmatari della Carta di Parma sulla sicurezza, ha detto che "occorre dare una risposta più rapida ed efficace alla domanda di sicurezza che viene da tutti i cittadini. È intenzione del Governo - ha aggiunto - dare una risposta di sistema e non emergenziale, dando ai sindaci più poteri e più risorse: le responsabilità, ma anche i mezzi per affrontarle".


Maroni si è detto molto soddisfatto dell'incontro avuto questa mattina a Parma, nel Ridotto del Reggio, con i sindaci firmatari della Carta, "anche perchè - ha aggiunto - vengono da chi ha esperienza sul campo, da chi vive i problemi della sicurezza tutti i giorni. Dobbiamo dare una risposta certa sul tema della sicurezza e non interventi una tantum come è stato fatto in passato», ricordando tra l'altro il sondaggio che è apparso oggi su un quotidiano secondo il quale il 90% degli italiani si sente insicuro".

 Maroni ha spiegato che questo stretto legame con i sindaci rappresenta l'inizio di una fase nuova, aggiungendio di essere soddisfatto di potere contare sulla collaborazione di tanti primi cittadini, a prescindere dal colore politico. "La sicurezza è un problema che prescinde dall'ideologia e dall'appartenenza politica".


Intervenendo poi sulla tematica dell'immigrazione (peraltro non al centro dell'incontro con i sindaci), Maroni ha rilevato che "il reato di immigrazione clandestina è necessario: senza di esso non avremmo la possibilità di espellere davvero chi deve essere espulso. La normativa europea, infatti, prevede solo il foglio di via: in opratica, in questo modo, non viene espulso nessuno. Invece, grazie al reato, possiamo mettere in pratica l'espulsione immediata. Certo - ha aggiunto - la questione deve essere affrontata in modo tale da non intasare i processi".

 

Maroni, inoltre, ha spiegato di avere molta fiducia nel disegno di legge che andrà a realizzare una 'banca datì nazionale del Dna: "Strumento più moderno - ha detto il ministro - nella lotta contro la criminalità, che andrà a sostituire il sistema ormai meno funzionale delle impronte digitali".