{{IMG_SX}}New York, 13 marzo 2008 - Il prezzo dell'oro tocca il nuovo record di tutti i tempi a quota 1.000 dollari l'oncia, sulla scia del dollaro debole e dei timori d'inflazione dovuti al caro petrolio. La soglia dei mille dollari è stata raggiunta durante gli scambi di apertura al Comex di New York, mentre lo spot gold di Londra sale al nuovo record di 997.50 dollari l'oncia.


Il prezzo del petrolio sale a un nuovo record storico, verso quota 111 dollari. Sul circuito elettronico i future sul Light crude schizzano a un massimo di 110,70 dollari in rialzo in aumento di 70 cent. La nuova impennata è legata al dollaro debole, che rende più facile per gli speculatori farsi prestare dollari a basso costo per investirli nei future sul petrolio e sull'oro.


Intanto il dollaro continua ad affondare e tocca il nuovo minimo record contro euro a 1,5623. E' il livello più basso dal 1995 contro lo yen scivolando fin sotto quota 100. La tempesta finanziaria e lo scenario di una caduta in recessione dell'economia Usa alimenta la prospettiva di un ulteriore robusto intervento della Federal Reserve sul costo del denaro, mentre la Banca centrale europea appare sempre meno propensa a tagliare i tassi di interesse per il pericolo di un surriscaldamento dell'inflazione.

 

Oggi il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, ha definto ''intollerabile'' che la corsa dei prezzi delle materie prime, petrolio, in testa abbia ampi effetti a cascata sui prezzi e salari perché si creerebbe ''una inaccettabile spirale inflazionistica''. Quanto all'andamento dei cambi, Trichet ha tenuto a precisare che specialmente riguardo al dollaro ''i movimenti disordinati sono indesiderabili''.