{{IMG_SX}}Roma, 29 febbraio 2008 - "Sette missioni per rilanciare l'Italia ma niente miracoli». «Dodici pagine il programma». «Menzogne sulla mia salute. Lavoro come un giovanotto». «Liste? Nessuna velina e le donne rappresentano il 30% delle candidature».
Silvio Berlusconi annuncia «sette missioni per rilanciare l'Italia» presentando il programma del Pdl. Prima missione: rilanciare lo sviluppo. Seconda: sostenere la famiglia. Terza: più sicurezza e più giustizia. quarta: migliori servizi ai cittadini. Quinta: rilancio del Mezzogiorno. Sesta: federalismo. Settima: piano straordinario di finanza pubblica.


Tra le misure previste la detassazione degli straordinari e della tredicesima, promettendo «pressione fiscale sotto al 40%». «Ma non promettiamo e non facciamo miracoli -precisa il Cavaliere- la situazione è difficile e gli italiani devono essere coscienti di questo».


Berlusconi precisa: «Non è vero che sono stati recuperati 40 miliardi. Abbiamo fatto i nostri conti e alla fine risulta che la lotta all'evasione del governo Prodi ha portato meno di 2 miliardi di euro». E ancora: «Porteremo l'abolizione dell'Ici sulla prima casa al primo Consiglio dei Ministri». Come traguardo in 5 anni Berlusconi indica quello del «quoziente familiare: chi ha dei figli deve pagare meno tasse di chi non lo ha». Per la famiglia è prevista «l'introduzione del bonus bebè di 1.000 euro che noi avevamo introdotto e la sinistra ha cancellato».

Dodici pagine, «altro che le 300 presentate e mai realizzate dal governo Prodi», dice il Cavaliere che tiene a precisare: «Questa è una prima fondamentale diversità tra noi e la sinistra. Il nostro programma è un impegno morale che assumiamo nei confronti degli italiani. E poichè non facciamo promesse che non possiamo mantenere, vogliamo chiarire che alcuni punti potranno essere realizzati solo se si verificheranno certe condizioni».


Il leader azzurro non risparmia le critiche al Pd ricordando che da Prodi e Visco «è venuto solo terrore. Quel Prodi e quel Visco che sono ancora protagonisti nel Pd. La sinistra ha fatto piangere tutti. È andata oltre lo slogan 'anche i ricchi piangonò. I programmi di sinistra -dice il Cavaliere- hanno il valore di uno specchietto per le allodole perchè mai la sinistra giunta al potere ha tenuto conto del programma che aveva presentato agli elettori». Berlusconi aggiunge: «Il nostro programma è ancora lo storico programma del centrodestra, quello che Veltroni e compagnia bella hanno praticamente preso per metterlo nei loro punti ma che sono antitetici ai programmi che avevano presentato in passato e alla loro azione di governo».


Sulle liste il Cavaliere dà appuntamento a lunedì «quando cominceremo a parlare di candidature». Veline in lista? «Non ce ne saranno. Ci sarà invece posto per molti giovani e per le donne, il 30%». (

 

RILANCIO DEL NUCLEARE

 Per rilanciare lo sviluppo dell'economia italiana il Popolo della libertà prevede un incremento delle infrastrutture, nuove fonti di energia e riforme nel settore delle telecomunicazioni. Nel programma elettorale illustrato questa mattina da Silvio Berlusconi è previsto infatti "il rilancio e il rifinanziamento della legge obiettivo e delle grandi opere con priorità alle Pedemontane Lombarda e Veneta, al Ponte sullo Stretto di Messina e all'alta velocità ferroviaria e il coinvolgimento delle piccole e medie imprese di costruzione nella realizzazione delle grandi opere".


Nelle 12 pagine di programma elettorale è previsto anche il rilancio del trasporto aereo "con la valorizzazione e lo sviluppo degli hub di Malpensa e Fiumicino" e la "partecipazione ai progetti europei di energia nucleare di ultima generazione" oltre ad incentivi all'uso delle fonti rinnovabili: "Dal solare al geotermico, dall'eolico alle biomasse, ai rifiuti urbani". Al tema dell'emergenza rifiuti vengono dedicate poche righe in cui si assicura "la promozione e l'incentivazione della raccolta differenziata e della realizzazione di termovalorizzatori".
Il Pdl promette anche la "realizzazione dei rigassificatori già autorizzati e la diversificazione del funzionamento degli impianti elettrici ad oliocombustibile attraverso il ricorso al carbone pulito".


Al settore dei media e delle telecomunicazioni, il Pdl dedica poche sintetiche righe per dire che verrà assicurato il "completamento del processo di liberalizzazione del settore delle telecomunicazione e diffusione della banda larga su tutto il territorio nazionale". Mentre sulla 'questione media' si assicura il "completamento del passaggio alla tecnologia digitale" e la garanzia di "pluralismo e concorrenza".

 

LA GAFFE

Gastronomia e politica. Quando si tratta di Fini, la confusione può capitare. Disorientato forse dall'omonimia con la celebre famiglia modenese che dagli inizi del '900 ha legato le sue fortune al settore gastronomico e alimentare, Silvio Berlusconi ha 'correttò la carta di identità di Gianfranco Fini, sostenendo che la città di origine del presidente di An è Modena e non Bologna, dove Fini è nato il 3 gennaio del '52.


Berlusconi, infatti, ha un pò giocato sul ritardo con cui è iniziata la conferenza stampa per la presentazione del programma. «Pur non arrivando dell'estremo Nord, essendo infatti nato a Modena, Gianfranco Fini -ha detto il Cavaliere- è sempre particolarmente puntuale».

 

IL NUOVO CONTRATTO

Silvio Berlusconi annuncia un nuovo contratto con gli italiani, come quello sottoscritto nel 2001 dalla scrivania di Porta a Porta.
Conversando con i cronisti in via del Plebiscito, il leader del Pdl ha spiegato che la sua intenzione «è quella di fare ancora il contratto con gli italiani, prendendo spunto da quanto indicato nel programma».


«Come l'altra volta - ha aggiunto Berlusconi - depositiamo il programma che indica le nostre priorità». Per quanto riguarda, invece, «i punti principali da realizzare, alla fine della campagna elettorale farò il contratto con gli italiani, così come feci nel 2001».

 

PARLAMENTO 'MAGRO'

Per far funzionare a dovere il Parlamento basterebbo "30 persone" che lavorano "veramente", perche' "se ce ne sono troppi bravi" finisce che le Camere restano bloccate dall'eccesso di dialettica. La pensa cosi' Silvio Berlusconi, che spiega il suo modo di vedere il Parlamento ai cronisti che lo intercettano al rientro a Palazzo Grazioli.


Per il Cavaliere "in Parlamento chi lavora veramente sono 30 persone: tutte le altre devono essere li', leali, e devono essere presenti dalle 9 di mattina alle 9 di sera" perche', osserva, "se ce ne sono troppi bravi, finisce che fanno a pugni tra di loro, perche' su un argomento vogliono parlare in tre, quattro, cinque per volta. Quindi e' molto meglio averne uno bravo con la riserva e basta. Questo- sottolinea- e' quello che ho imparato in questi anni".


Ai cronisti che gli chiedono cosa pensi dei candidati scelti da Walter Veltroni come l'operatorice del call center e l'operaio della Thyssen, Berlusconi dice: "Anche se alla fine li candidera' veramente, non cambia nulla. In Parlamento- aggiunge- ci devono essere i rappresentanti della gente: chi ha fatto sport rappresenta gli sportivi e cosi' chi rappresenenta altre categorie". E cita un esempio: "Guardate Fiorella Ceccacci (deputata di Forza Italia, gia' attrice di teatro e cinema, ndr) quante cose ha fatto per valorizzare il teatro? Percio', in Parlamento, servono i rappresentanti dei trasporti, del commercio...questi sono i canali che ti veicolano le esigenze del settore".


IL PONTE SI FARA'

"Voglio fare il ponte sullo Stretto immediatamente. Ho già parlato con tutte le imprese, il progetto è pronto". Lo afferma Silvio Berlusconi rientrando a Palazzo Grazioli dopo la presentazione del programma del Pdl.