{{IMG_SX}}BOLOGNA, 15 febbraio 2008 - DONNE IN RIVOLTA contro Walter Veltroni. Monta da Bologna la rabbia delle ladies del Pd per la decisione di ridurre, dal 50% al 30%, la quota loro riservata nelle future liste elettorali. Con buona pace dell’articolo dello statuto in cui si afferma come “le differenze non siano di ostacolo alla partecipazione”.

A guidare la fronda rosa: Daniela Turci e Paola Diana. La prima componente della segreteria provinciale e dell’assemblea regionale del Pd. La seconda, per sua definizione, “mamma, blogger e cittadina appassionata di politica”. Per lanciare il guanto di sfida a Veltroni e al Pd, Turci e Diana hanno scelto il web, inserendo sul blog www.parimerito.com una petizione che, in tre giorni, ha incassato più di 800 firme di solidarietà. Maschili e femminili. Dall’Italia e dall’estero.

 

Hanno firmato tra gli altri: Gad Lerner (giornalista), Albertina Soliani (senatrice Pd), Maria Rita Parsi (psicoterapeuta), Eva Catizone (già sindaco di Cosenza) e Flavio Delbono (vice presidente della Giunta emiliano romagnola).

"CHIEDIAMO — hanno scritto Turci e Diana, già pronte a raccogliere (e a spedire alla segreteria del Pd) curricula vitae di potenziali candidate di valore — che l’alternanza di genere nelle liste elettorali del Pd sia garantita con la presenza al 50% di donne e uomini perché il Partito democratico che, del rinnovamento della classe dirigente e del rispetto della parità di genere fa le sue bandiere, si dimostri coerente con ciò che professa".


Accusa pesante rincarata da un "solo traducendo le parole in fatti, il Pd potrà rivendicare un ruolo di partito votato al cambiamento dell’attuale sistema politico italiano". Ma non basta. «Non siamo disposti — proseguono, evidenziando il malessere rosa — a sopportare oltre il mancato riconoscimento di un’equa rappresentanza all’interno delle istituzioni di questo partito e di questo Paese".

 
E concludono: "Chiediamo che le vecchie logiche di cooptazione, responsabili di questa odiosa discriminazione, abbiano fine e non dettino l’agenda di queste elezioni politiche. Per questo ci rivolgiamo ai vertici del Pd affinché ci garantiscano pari dignità e pari rappresentanza".


Oggi intanto Andrea De Maria, candidato unico, sarà eletto segretario provinciale del Pd. Interessante sarà valutare quanti voti prenderà alla luce della fronda dell’ultimo congresso ds. Difficile che in bindiani si astengano. La Sinistra arcobaleno invece aprirà la campagna domani con l’arrivo del presidente della Puglia, Nichi Vendola. Di Pietro sarà in città lunedì per l’Italia dei valori.