{{IMG_SX}}Catanzaro, 7 dicembre 2007 - Anche i sostituti procuratori generali della Repubblica di Catanzaro Domenico De Lorenzo ed Alfredo Garbati si occuperanno dell'inchiesta "Why not", aperta dal pm Luigi De Magistris e poi avocata dall'ex procuratore generale facente funzioni Dolcino Favi. Lo ha deciso il neo procuratore generale del capoluogo calabrese, Vincenzo Iannelli.


"Preso atto dell'interesse pubblico collegato alle investigazioni in corso nel procedimento 'Why not' nonchè del rilievo costituzionale del diritto di cronaca - si legge in una comunicato stampa della procura generale della Repubblica di Catanzaro - si comunica che, a fronte dei molteplici e complessi temi di indagine proposti dal procedimento, il Procuratore generale lo ha co-assegnato ai consiglieri Domenico De Lorenzo e Alfredo Garbati, sostituti procuratori generali, ben fermo restando le designazioni, già disposte dall'avvocato generale, dei sostituti procuratori Pierpaolo Bruno e Francesco De Tommasi".


L'inchiesta denominata «Why not» riguarda un presunto comitato d'affari che avrebbe gestito ingenti risorse nazionali e comunitarie destinate allo sviluppo della regione Calabria.
Sul registro degli indagati figurano, tra gli altri, il presidente del consiglio, Romano Prodi, ed il ministro della giustizia, Clemente Mastella.