{{IMG_SX}}Roma, 24 novembre 2007 - La testa del corteo contro la violenza maschile ha lasciato lentamente piazza Esedra. Ad aprire la 'sfilatà lo striscione firmato da 'controviolenzadonne.org', cartello di organizzazioni e associazioni che ha promosso la manifestazione di oggi "la violenza degli uomini contro la donna comincia in famiglia e non ha confini".

 Gli slogan invitano intanto a "mettere giù le mani dalle donne" e avvertono che "per sovvertire il patriarcato, il parapiglia lo facciamo sì!". A sfilare, donne di tutte le età e di tutte le nazionalità, un burqa fa capolino da dietro allo striscione, insieme a qualche «strega» e qualche parrucca colorata. Anche qualche rappresentante del 'sesso fortè tra le centinaia di donne che si stanno lentamente avviando verso via Cavour.


Diversi i cartelli che contestano l'inserimento dei provvedimenti contro la violenza alle donne nel così detto pacchetto sicurezza. "Se la violenza è a casa mia che c'è faccio con più polizia" cita uno per tutti, mentre un altro striscione fa notare che "l'assassino non bussa: ha le chiavi di casa"». Il corteo si chiuderà a piazza Navona dove da due maxischermi vengono diffuse le cifre della violenza sulle donne e interviste alle vittime. Nessun palco e nessun intervento ufficiale è stato previsto dall'organizzazione.

 

PRESTIGIACOMO CONTESTATA

Al grido di "fuori i fascisti dal corteo" la parlamentare di Forza Italia, ed ex ministro delle Pari opportunità Stefania Prestigiacomo è stata violentemente contestata e cacciata fuori dal corteo che sta sfilando per via Cavour, da un gruppo di manifestanti particolarmente 'esaltatè. L'ex ministro, che non ha lasciato il suo posto nel serpentone, ha precisato che la sua presenza a questo corteo "non è assolutamente una provocazione. È una libera manifestazione, in vista del 25 novembre, contro la violenza alle donne. Sono qui in quanto donna. La violenza alle donne -ha precisato- non può e non deve avere colore politico".


"Siamo qui senza bandiere, soprattutto come donne. Se questo è il livello di tolleranza di alcune associazioni -ha affermato Prestigiacomo rivolta anche a chi la invitava con veemenza ad allontanarsi dandole anche della fascista- perchè altre non hanno assolutamente contestato la mia presenza, la sinistra si qualifica per quello che è".
"In Parlamento -ha ricordato Prestigiacomo- c'è sempre stato un fronte trasversale di donne. Siamo qui perchè convinte della necessità di varare misure urgenti contro questo grave problema".

 

LA TURCO: TORNI A SFILARE

"Oggi è di nuovo una grande manifestazione di donne insieme contro la violenza alle donne. Il dissenso nei confronti dell'onorevole Prestigiacomo -ha sottolineato il Ministro Livia Turco che sta partecipando al corteo in corso di svolgimento a Roma - è stato espresso solo da una minoranza esigua.
Spero vivamente che Prestigiacomo torni a sfilare insieme a noi".

 

ARCIDONNA SOLIDALE

"Esprimo la mia piena solidarietà all'ex ministra Stefania Prestigiacomo per i fischi ricevuti oggi a Roma nel corso del corteo della Manifestazione nazionale contro la violenza sulle donne. In una giornata come questa, in cui 150 mila tra donne e uomini, studentesse e studenti, hanno manifestato per difendere i diritti delle donne, qualsiasi polemica è fuori luogo». Lo ha detto la presidente di Arcidonna, Valeria Ajovalasit, a seguito dei fischi rivolti da un gruppo di manifestanti all'ex ministra per le Pari opportunità.

"Condanno fermamente chi ha attaccato la Prestigiacomo - continua - io mi trovavo a fianco a lei e l'ho difesa subito, perchè credo che oggi si stia combattendo una battaglia di tutti. Ma condanno anche qualsiasi strumentalizzazione verrà fatta di quello che mi auguro sia solo un episodio".

 

IL CORTEO: SIAMO CENTOMILA

"Siamo oltre 100mila". Così gridano le organizzatrici della manifestazione contro la violenza sulle donne nel lungo corteo che percorre via dei Fori Imperiali in direzione via delle Botteghe Oscure. Sarebbero dunque oltre 100.000 le donne riunitesi a Roma per partecipare al corteo promosso da alcune associazioni romane e alla quale partecipano oltre 450 sigle.

 

POLLASTRINI: STRAGE DELLE INNOCENTI

Le molestie e la violenza sulle donne sono "il primo dei diritti umani da rispettare e riconoscere", dice il ministro per le Pari Opportunità, Barbara Pollastrini, che sta sfilando insieme a migliaia di manifestanti a Roma al corteo contro la violenza sulle donne. In corteo anche il ministro della Sanità, Livia Turco.
La violenza sulle donne, ha aggiunto la Pollastrini intervistata da Sky, è "la più drammatica delle rimozioni, una vera e propria strage delle innocenti: per combatterla ci vuole determinazione e passione di lunga lena".

La violenza, spesso in famiglia, è la prima causa di morte nelle donne europee - e ovviamente anche italiane - sotto i 40 anni. Prima degli incidenti stradali, della malattia, della droga.

PRESTO UN FILM

"Riconoscendo la portata storica e culturale della manifestazione di oggi contro la violenza maschile sulle donne ho chiesto alla regista Loredana Rotondo, autrice del documentario 'Processo per stupro', di realizzare un film che documenti l'evento". Questo l'annuncio dato in piazza della Repubblica a Roma dall'assessora alle Pari opportunita' della Regione Lazio, Alessandra Tibaldi, nel corso della manifestazione organizzata in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre.


"Questo corteo- ha concluso Tibaldi- e' di una straordinaria importanza e segna un nuovo grande protagonismo delle donne, soprattutto delle piu' giovani".

 

LA MARAINI COMMOSSA

''Era dagli anni '70 che non si vedeva una manifestazione di questo tipo e con questa partecipazione. Con il metro di allora avremmo detto che eravamo 200 mila: sono commossa''. Lo ha detto la scrittrice Dacia Maraini, che sta partecipando al corteo romano contro la violenza sulle donne.
''La violenza e' un problema sentito da tutte le donne - ha proseguito - si tratta di una questione culturale: bisogna agire su questo aspetto''.

 

SLOGAN CONTRO VELTRONI

C'è posto anche per qualche slogan nei confronti del sindaco di Roma Walter Veltroni: "Walter Veltroni non ci tutelare - urlano le manifestanti in testa al corteo -. Le donne da sole ce la possono fare". Il corteo è infatti aperto da un lungo striscione firmato dal Comitato controviolenzadonne.org, che ha organizzato l'evento, che recita: 'La violenza degli uomini contro le donne comincia in famiglia e non ha confini'.


BINDI: TOLLERANZA ZERO

"Contro la violenza sulle donne e in famiglia serve la tolleranza zero". Lo dice il ministro della Famiglia Rosy Bindi spiegando che "la manifestazione nazionale organizzata alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è un'occasione importante per gettare luce su un crimine di cui spesso non si ha conoscenza perché si consuma nel silenzio delle mura domestiche".


Su questo tema il ministro è molto chiaro: contro la violenza sulle donne serve "un ripudio morale che promuova una nuova cultura capace di fare uscire dal silenzio le vittime e aiutare a riconoscere e prevenire questa violenza ovunque. Occorre approvare presto le norme del disegno di legge sulla violenza stralciate dalla Commissione Giustizia, ma anche - conclude - approvare presto tutto il complesso della proposta di legge e realizzare quella rete di servizi territoriali indispensabile a sostenere le donne, le madri, le bambine, le ragazze che subiscono violenze, abusi e maltrattamenti. E' un obiettivo di civiltà cui non possiamo rinunciare".