{{IMG_SX}}CAPRI, 6 ottobre 2007 - Ricco di spunti - più politici che economici - il discorso di Luca Cordero di Montezemolo al convegno dei giovani imprenditori in corso a Capri. Vediamo.

 

FINANZIARIA

Nella Finanziaria 2008 sono inseriti provvedimenti "che vanno nella giusta direzione, come la riduzione delle aliquote dell'Ires e dell'Irap, compensate da un allargamento della base imponibile. Ma i veti della sinistra radicale hanno impedito qualsiasi taglio alla spesa pubblica improduttiva che frena la crescita".




ANNO ZERO
No alla «gogna mediatica» di rappresentanti delle istituzioni avvenuta in «trasmissioni indegne di una tv italiana di cui paghiamo anche il canone». È il 'j'accusè di Montezemolo dopo le polemiche che hanno coinvolto programmi come 'Anno zerò di Michele Santoro.
Dal palco del convegno dei Giovani Imprenditori il leader di Confindustria dice che «non si fa giustizia nè in piazza nè all'interno delle trasmissioni televisive».
«Io non provo -ha spiegato Montezemolo- alcun compiacimento personale di fronte alla gogna mediatica alla quale vengono sottoposti ormai frequentemente i rappresentanti delle istituzioni». Perchè «quando le istituzioni vengono umiliate, il paese e i cittadini vengono umiliati con loro».


BAMBOCCIONI
Nessun accenno diretto alla discussa definizione del Ministro Tommaso Padoa-Schioppa, ma è evidente che Luca Cordero di Montezemolo non si considera assolutamente un 'bamboccionè. Prova ne è il fatto che nei suoi ricordi, non c'è l'immagine di uno stile di vita particolarmente agiato.'Sono nato a Bologna nel '47, era appena finita la guerra - racconta - e ricordo i viaggi fatti in Vespa in tre: io, mio padre e mia madre. E senza casco, perchè all'epoca non c'erà. E quindi prosegue: 'Ricordo che nei giorni di festa mi vestivano con la giacca della domenica e non ho visto un soldo da loro fino a quando non ho avuto la borsa di studio della Columbia University'. Così, 'non vedevo mai un soldo perchè i miei non me li davano e ora - ha concluso - li ringraziò.




TASSE E FURTI
"Chi non paga le tasse ruba e fa concorrenza a chi le tasse le paga", attacca poi Montezemolo accusando chi non paga di fare "un furto ai danni dell'intera comunità. Un furto che non può trovare alibi nemmeno nella scarsa qualità dei servizi resi dalla pubblica amministrazione, perchè la stessa evasione sottrae risorse alla produzione di questi servizi e perchè fa parte e alimenta quel contesto di illegalità diffusa - ha aggiunto - in cui è cresciuta ed è stata tollerata anche la malapianta dei nullafacenti nella pubblica amministrazione".



EURO.
Il presidente degli industriali difende la moneta unica, anche se penalizza le esportazioni italiane: «Senza l'Euro - ha detto - saremmo finiti come l'Argentina. Quanti euroscettici abbiamo avuto fino a qualche tempo fa... Ma cosa sarebbe successo alla spesa pubblica - si è chiesto - sia con il governo di centrodestra sia con quello di centrosinistra?". Montezemolo ha osservato che prima «ci si lamentava che era debole e ora che è troppo forte. Dobbiamo abituarci a confrontarci con il dollaro debole. Ora con questo supereuro - ha aggiunto - stiamo pagando gli squilibri economici americani».


LEGGE ELETTORALE
Bisogna prima cambiare la legge elettorale e poi andare al voto, dice Montezemolo: "Fin qui abbiamo condiviso l'esigenza di un 'pit stop' per le riforme istituzionali ma questa mattina ho sentito un applauso - ha detto rivolgendosi alla platea - quando qualcuno ha detto 'andiamo domani al voto'. No, non è così. Andiamo prima a cambiare una legge che permetta al Paese di essere governato».
Per Montezemolo, la nuova legge dovrà avere tre prerogative: «Mettere il cittadino in condizioni di scegliere in Parlamento chi vuole e chi merita; che si garantisca governabilità; che si vieti ai piccoli partiti di porre veti».
Il presidente di Confindustria insiste: la legge va fatta "al più presto, domani e senza improvvisazioni". Il modello? "Guardiamo ad altri che funzionano: il sistema tedesco da molti anni assicura stabilità e governabilità e comporterebbe una drastica riduzione del numero dei partiti".
Per Montezemolo "la riforma della legge elettorale è il banco di prova per manifestare quella minima convergenza di volontà politica necessaria a cambiarla. Se così non fosse, se ci trovassimo costretti ad andare al voto con questo sistema, la politica avrà dato una clamorosa dimostrazione di impotenza.Auguriamoci che non sia così".


ANTIPOLITICA
Criticare la politica non è antipolitica ma "richiamare la politica ai propri ruoli e a risolvere i problemi", aggiunge Montezemolo mostrando di condividere alcune dichiarazioni fatte oggi qui a Capri da Paolo Mieli: "In questo periodo se parli di politica immediatamente sei antipolitico, così come se parli di sindacato siamo subito tacciati di antisindacalismo. Se dice che io voglia scendere in politica, ma questo è solo uno slogan del passato.Non è antipolitica è il dovere di cittadini e di imprenditori richiamare la politica ai propri ruoli e a risolvere i problemi".

 

SICUREZZA E STATO FORTE

Gli imprenditori del Sud "non hanno bisogno di incentivi ma di condizioni normali in cui operare, a cominciare dalla sicurezza". Così il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, al convegno dei Giovani imprenditori chiede uno "Stato che torni a essere forte e autorevole nelle grandi attività che gli competono e che lasci ai privati gli spazi che devono poter avere nell'economia e nella società".


"In questi anni le distanze sono tornate a crescere" tra Nord e Sud, spiega Montezemolo e, rivolto alla platea, chiede un applauso, che non si è fatto attendere, per "quegli imprenditori siciliani coraggiosi che hanno scelto di essere in prima linea a difendere i principi che regolano la convivenza civile. Quel valore della responsabilità sociale dell'impresa, che è prima di tutto il rifiuto delle illegalità piccole e grandi, dal pizzo all'evasione".


"Basta con i pietismi ipocriti e la tolleranza verso le illegalità che colpiscono prima di tutto i più deboli. Basta con le scarcerazioni facili, basta con un sistema giudiziario che da troppi anni appare costruito più per tutelare i colpevoli che non i diritti delle vittime".

E ancora "basta con una criminalità organizzata che la fa da padrona in aree intere del paese. Non sono problemi nuovi. Sono problemi che stanno diventando intollerabili dopo anni di parole vuote e di non decisioni". Le soluzioni, aggiunge sono "pene più severe scontate fino in fondo; controllo del territorio utilizzando l'esercito se necessario; rafforzamento degli apparati di sicurezza e di indagine; procssi più rapidi, nuove carceri, tanto per evitare un indulto bipartisan ogni due anni".