{{IMG_SX}}Londra, 29 aprile 2008 - Un mister che per anni ha tenuto impegnati molti appassionati di linguistica, sembra definitivamente risolto: come mai l'intera popolazione di una remota isoletta dispersa nell'oceano Pacifico parlasse con pesante accento del Gloucestershire. Ecco la soluzione del rebus: gli abitanti discendono tutti da William Marsters, un carpentiere inglese sbarcato sull'isola - allora disabitata e spoglia - nel 1863. Portandosi con se' tre mogli polinesiane.


''E' una storia affascinante'', ha commentato John Roberts, ex giornalista Bbc e appassionato fan di Marsters. William Marsters, ha ricostruito, lascio' la Gran Bretagna all'eta' di 18 anni per andare i California dove - siamo nel 1840 - impazzava la corsa all'oro. Dalla costa orientale degli Stati Uniti Marsters finisce nell'atollo di Palmerton, isole di Cook, probabilmente seguendo la rotta dei commerci. E si stabilisce con le sue tre mogli - una quarta arrivera' in seguito.


Dopo aver reso abitabile l'isola - costruendo degli insediamenti con il legno fornito dai relitti incagliati nell'atollo e piantando 8mila alberi di noci di cocco - Marsters diede il via all'allevamento di oloturie (dette anche cetrioli di mare) destinate ai mercati asiatici. Al tempo della sua morte, nel 1899, Marsters lasciava 17 figli e 54 nipoti. Ovvero i nuovi abitanti dell'isola e antenati degli attuali 63 residenti di Palmerton.

Secondo le testimonianze dell'epoca, Marsters fu un padre-padrone severo che governava il suo feudo con pugno di ferro - girava per l'isola armato di pistola, protetto da due cani da guardia e sfuggi' almeno ad un tentativo di assassinio.

Nel 1954 la proprieta' dell'isola fu riconosciuta ai suoi eredi dalla Nuova Zelanda - che esercita oggi una sorta di protettorato sull'atollo benche' sia nei fatto governato da un pronipote di William Marsters. Il fondatore si preoccupo' di non indebolire troppo la sua stirpe: divise i suoi discendenti in tre clan - tre per ogni moglie e rispettiva madre - proibendo categoricamente i matrimoni interni ai clan.

''Sappiamo del suo tempo sull'isola grazie ai racconti dei missionari e dei diari di bordo dei mercantili'', ha detto ancora Roberts, ''ma i primi anni della sua vita sono tuttora un mistero''.