{{IMG_SX}}Tokyo, 21 aprile 2008 - Se sei una rockstar scoprirai che andare in Giappone non è facile. Con le nuove e piu' restrittive norme approvate di recente in materia d'immigrazione, il Sol Levante e' tra i Paesi in cui non e' sempre agevole organizzare trasferte per i musicisti stranieri in tournee.

 

La rivista musicale statunitense 'Billboard' ha stilato un vero e proprio vademecum per gli artisti che non vogliano farsi cogliere impreparati alla dogana dalla burocrazia nipponica.

Tra i numerosi consigli dispensati dal magazine, il piu' importante e' ''prepararsi con largo anticipo'', inviando tutti i documenti necessari per il visto almeno 2-3 mesi prima della partenza: una procedura da rispettare nei minimi dettagli in particolare da quando, nel novembre 2007, in Giappone e' entrata in vigore la nuova legge che rende obbligatoria la registrazione dei dati biometrici di tutti i cittadini stranieri che vi sbarcano.

Da tenere in particolare attenzione e' inoltre il ''pugno duro'' delle autorita' nipponiche nei confronti di qualsiasi tipo di droga: chiunque sia trovato a possedere anche minime quantita' di sostanze stupefacenti, anche ''leggere'', rischia il bando a vita dal Sol Levante. In passato, tuttavia, sono state diverse le eccezioni per personalita' eccellenti del mondo della musica (Rolling Stones, Paul McCartney) cui e' stato permesso il soggiorno in Giappone nonostante passati problemi con la droga.

L'ultimo caso che ha fatto scalpore risale al novembre dello scorso anno, quando il gruppo rock americano Velvet Revolver ha dovuto annullare il tour promozionale in Giappone dopo essersi visto rifiutare il visto d'ingresso, pare a causa di problemi con la giustizia di alcuni membri della band.