Bebe Vio choc dopo la medaglia d'oro: "Ho rischiato di morire"

La campionessa racconta i drammatici giorni di aprile per l'infezione al braccio sinistro: "Ecco perché ho pianto così tanto". Vittoria dedicata alla famiglia. Il papà Ruggiero: "Che sofferenza"

Bebe Vio

Bebe Vio

Tokyo, 28 agosto 2021 -  Prima la vittoria nella finale del fioretto individuale: è la seconda medaglia d'oro alle Paralimpiadi dopo quella di Rio 2016. Poi le lacrime. Tante lacrime. Alla fine le parole che spiegano quelle lacrime che non volevano finire di scendere e raccontano una storia drammatica a lieto fine. Ai microfoni della Rai Bebe Vio racconta i tremendi giorni di aprile che fanno anche luce sulla rinuncia alla gara di sciabola: "ll grave infortuno che ho avuto, che è anche il motivo per cui non ho partecipato alle gare di sciabola, è un'infezione da stafilococco al braccio sinistro (quello con cui tira, ndr) che è andata molto peggio del dovuto e la prima diagnosi era amputazione entro due settimane e morte entro poco. Sono felice, hai capito perché ho pianto così tanto?".

Inevitabile che la dedica di questa fantastica medaglia d'oro sia per le persone che le sono più care: "La dedico alla mia famiglia, che ha sofferto tanto quest'anno. Appena ho finito la gara individuale stavo già pensando alla prova a squadre di domani (domenica 29 agosto, ndr). E' bello vincere ma guardo già avanti". 

Bebe traccia anche un parallelismo tra le due medaglie d'oro: "Sono state due medaglie completamente diverse. A Rio è stata l'emozione della prima volta" mentre questa volta "ho avuto un infortunio abbastanza grave, parecchio parecchio grave e mi han detto che neanche era" scontato "tornare a tirare. Quindi essere qua... abbiamo  preparato tutta l'Olimpiade in due mesi. Quindi è stata veramente tosta".

Bebe affida anche al suo profilo Instagram parole dopo la strepitosa vittoria: "Se sembra impossibile... allora si può fare... due volte".

Il papà Ruggero

Al settimo cielo anche il papà della campionessa veneta, Ruggero: "E' stata una finale molto sofferta. L'avversaria era la stessa di Rio ma è molto migliorata. I cinesi si sono allenati tantissimo in questo periodo. Per Bebe è stato un anno difficilissimo. E' stata una bella vittoria. Domani (domenica 29 agosto, ndr) nella gara a squadre sarà molto dura ma ho visto bene anche le altre azzurre".

La cronaca

La finale del fioretto individuale (categoria B) tra Bebe e Zhou Jingjing è la riproposizione di quella di Rio 2016: all'epoca a vincere fu la veneta, che si conferma medaglia d'oro anche nelle Paralimpiadi di Tokyo 2020 battendo la cinese per 15-9.

 Dopo aver concesso appena 4 stoccate nella fase a girone (dominata con ben 6 vittorie), Bebe soffre all'inizio andando sotto 0-1 prima poi di portarsi sul 3-1 con una grande reazione. L'azzurra insiste nel suo attacco allungando fino al 7-2: a quel punto la cinese sferra 2 stoccate di fila causate anche da problemi alla protesi sinistra per Bebe Vio, che infatti chiede e ottiene una lunga pausa per sistemare la situazione.

Alla ripresa del match il canovaccio non cambia, anche se rispetto a Rio la sfida è sicuramente più equilibrata e meno dominata da parte dell'azzurra, che dà una prima spallata a Zhou Jingjing (punita anche con un doppio giallo) quando scrive il 12-7. L'ultima reazione della cinese sono le 2 stoccate consecutive trovate prima che Bebe spicchi il volo verso il definitivo 15-9 che le vale la conferma del titolo paralimpico e un altro capitolo memorabile nella storia dello sport mondiale.

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