{{IMG_SX}}Roma, 8 novembre 2007 - Venticinque anni dopo essere emigrato negli States, Elvis Costello, uno dei maggiori talenti della Gran Bretagna post-punk, dice 'addio' al suo Paese natale. Costello, che vive a New York, è rimasto fortemente amareggiato - ha rivelato in un'intervista al magazine musicale 'Mojo' - dall'accoglienza ricevuta durante il suo ultimo concerto a Liverpool.

 


Il cantante 53enne, attuale marito della pianista canadese Diana Krall, aveva già un pessimo ricordo della sua apparizione del 2005 a Glastonbury, un concerto "dannatamente terribile". "Non mi interessa se non suonerò più in Inghilterra. Questo concerto mi ha convinto a non tornare", disse allora. E invece a giugno si è esibito al Picket Club di Liverpool, dove ha ricevuto il colpo finale. "In Inghilterra nascono un sacco di nuovi gruppi in gamba, ma non mi sento di appartenere loro. I fan britannici non la pensano allo stesso modo sull'età come in America, dove i giovani vengono per scoprire, vedi (il cantante folk ultrasettantenne, ndr) Willie Nelson. Avvertono una 'connection' con lui e trovano un ruolo per quella musica nella loro vita", ha affermato Costello.

 


La rabbia è forte anche contro i media britannici. A luglio è venuto nel Regno Unito accompagnato dal compositore americano Allen Toussaint. La Bbc li invitò nei suoi studi per un'intervista. "Ci hanno fatto attendere per ore e poi hanno detto che non volevano Allen in trasmissione, ma solo me", ha ricordato piccato Costello, all'anagrafe Declan Patrick MacManus. "Allora ho detto 'ok, non lo faccio'. Hanno cambiato idea. Quest'uomo è un ospite in quello che era il mio paese", ha concluso.