Lacrime e Zalone lo scorretto: Sanremo show

Dopo il debutto con ascolti record, la seconda serata affronta la discriminazione. Con la delicatezza della Cesarini e le gag di Checco

Amadeus e Checco Zalone (alias 'Oronzo Carrisi') (Ansa)

Amadeus e Checco Zalone (alias 'Oronzo Carrisi') (Ansa)

Non sono bastate 71 dosi annuali a renderci immuni da Sanremo. La serata di martedì è stata la più vista dal 2005 in termini di share e dal 2018 in termini assoluti: 10,9 milioni di spettatori e il 54,7%. Quando hanno cantato Mahmood e Blanco si è raggiunto l’82,5% del pubblico, la polizia sta indagando per capire cosa diavolo stessero facendo gli altri. Sarà la minor durata, lo spazio destinato a Fiorello, sarà la qualità delle canzoni o il micidiale mixer frullato da Amadeus che raccoglie tutti, ma proprio tutti, i generi musicali, in modo che nonni e nipoti, cognati e consuoceri siano costretti a restare davanti alla tv. Sarà il fascino di splendida mediocrità di Amadeus, il Solito Ignoto che ci rappresenta tutti, sarà il ritorno del pubblico in sala, sarà che le altre reti si sono distese a terra a braccia aperte e hanno detto: "Fate pure". Fino a ieri i bookmaker davano vincenti Mahmood con Blanco, vedremo se le esibizioni della seconda serata cambieranno le carte.

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Pur nella svagata gaiezza del Festival, Amadeus forzatamente inizia ricordando Monica Vitti, un applauso e via, si riparte coi frizzi e lazzi. La donna della serata è Lorena Cesarini, giovane promessa, o forse giuramento, della tv italiana (vedi Suburra ): emozionata fino al tremore, guarda Amadeus, suo mentore, come fosse l’angelo Gabriele. Sanremo trova sempre il suo spazio di impegno sociale (forse per farsi perdonare tutto il resto): così Lorena ha denunciato, con garbo imbarazzato e lacrime sincere, il razzismo di cui è stata vittima dopo l’annuncio che avrebbe partecipato a Sanremo (un post: "Forse l’hanno chiamata per lavare le scale"). Ma la vera star della serata è stato Checco Zalone. Forse prigioniero della maschera di comico oltraggioso e politicamente scorretto (in comproprietà con i conterranei Pio e Amedeo, però ultimamente più brillanti) ha imbastito una delle sue canzoncine irriverenti, torcendo la favola di Cenerentola in chiave trans.

Trasgressivo per Sanremo, ma nelle caserme si faceva un millennio fa. La cosa migliore è l’entrata: si mette a piangere, "Mi sento un Maneskin", poi la battuta: "Bella l’idea di Ornella Muti doppiata da Maria De Filippi". Checco torna nella seconda parte con la canzone Poco ricco , eseguita da un sedicente, afflitto, Ragadi, riuscita parodia dei troppi rapper disperati che in realtà non hanno alle spalle storie drammatiche, ma solo vite da ‘poco ricchi’. Terza apparizione nei panni del dottor Oronzo Carrisi, virologo, cugino bistrattato di Al Bano. "Un virologo deve stare in disaccordo con un altro virologo, se no ti radiano dall’albo". Quindi intona Pandemia ora che vai via , dirige Beppe Virussicchio, melanconica parabola di un virologo che vede scemare la propria popolarità. Chiusura con la classica Angela .

Altra guest star della serata è Laura Pausini che canta Scatola , ma, possiamo rassicurarla, non ce le ha ancora rotte. Annuncia di aver girato un film in cui immagina cosa le sarebbe successo se non avesse vinto Sanremo. Quindi intona I have a dream in duetto con Mika,e Alessandro Cattelan alla chitarra. Sorpresa sorpresa sorpresa: saranno loro tre i conduttori del prossimo Eurovision. Emma canta Ogni volta è così , e lacrima pure lei. Ma non doveva essere il festival della spensieratezza? Qui si piange sul bagnato.