Gazze marine a Napoli dopo 100 anni. L'ornitologo: ecco perché svernano in Italia

Centinaia di avvistamenti in tutta la penisola. Il progetto di monitoraggio con la Lega navale

Napoli, 26 dicembre 2022 - Gazze marine a Napoli, non si vedevano da quasi cent’anni. Un altro effetto indiretto del cambiamento climatico?

Rosario Balestrieri, appassionato ornitologo della stazione zoologica Anton Dohrn, ci racconta il viaggio affascinante di questo uccello artico dalla livrea di colore bianco e nero. Esteticamente si può definire un pinguino. Un pinguino volante.

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Gazze marine a Napoli (Rosario Balestrieri)
Gazze marine a Napoli (Rosario Balestrieri)

"Gazze marine a Napoli, ecco perché"

"È un uccello marino pelagico, quindi estremamente legato al mare aperto. Fino ad oggi entrava da Gibilterra, con una quota stimata di circa 4.000 individui, e fondamentalmente restava a sud della Francia e della Spagna e lambiva il Mar Ligure. Lì si manifestava come una rarità assoluta, 4 o 5 esemplari al massimo. A Napoli non si vedeva da quasi 100 anni. Per motivi che stiamo ancora studiando è esploso numericamente. In un solo giorno abbiamo censito più di 600 individui lungo tutta la costa ovest italiana. Tra Napoli e Ischia ne ho contati 17 in 24 ore".

Cosa sta cambiando

Questa la fotografia dell’ornitologo: "Intanto c’è una maggiore diffusione territoriale, le gazze marine sono arrivate fino al mar Ionio e alla zona del Salento, sull’Adriatico. Ma anche dal punto di vista numerico, di osservazioni, la crescita è innegabile: siamo passati da pochissimi individui a centinaia".

Le ipotesi

Secondo Balestrieri "potrebbero avere inciso fenomeni metereologici estremi che le hanno disorientate e indotte a cercare riparo in mari più calmi. Perché di solito passano l’inverno nell’Oceano Atlantico. Invece sono state indotte ad entrare nel Mediterraneo. L’altro motivo possibile è il cibo. Il pesce di piccola taglia è molto legato alla temperatura superficiale dell’acqua, la variazione può avere distribuito diversamente queste risorse. Quindi per cercare il pesce le gazze sono arrivate in luoghi nuovi. Perché non l’hanno più trovato dove erano abituate a trascorrere l’inverno".

Qual è l’identikit della gazza marina

"Da un punto di vista estetico la gazza marina è un pinguino che non ha perso la capacità di volare. E da pinguino riesce a superare anche i 100 metri di profondità per nutrirsi dei pesci".

Il progetto

"Nel progetto di monitoraggio che abbiamo avviato in collaborazione con la Lega navale, ho potuto verificare che ci sono interazioni con la pesca. Diverse gazze finiscono nelle reti o all’amo e purtroppo muoiono. La portata nell’ecosistema di questa specie che fino ad oggi da noi era così rara? Questo è tutto da capire".