Oceano, suoni misteriosi e rumori. "Cos'è il Bloop e cosa provocano le attività dell'uomo"

Camerlenghi, geologo marino dell'Ogs: ecco quali sono gli effetti sull'ecosistema di traffico marino e sonar

Roma, 4 gennaio 2023 - Oceano: suoni misteriosi e rumori. Dal ‘Bloop’ - il rombo inquietante registrato nel 1997 che ha tenuto in scacco gli scienziati per molti anni, prima di arrivare alla conclusione che era provocato da un terremoto di ghiaccio - ai sonar usati dalle Marine militari di tutto il mondo. Mentre non hanno davvero nulla di arcano i rumori provocati dall’uomo con il traffico delle navi o per la ricerca di idrocarburi.

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La nave dell'Ogs impegnata in una missione scientifica (Ogs Trieste)
La nave dell'Ogs impegnata in una missione scientifica (Ogs Trieste)

Il chiasso negli abissi è l’oggetto di uno studio europeo. Angelo Camerlenghi, geologo marino all’OGS di Trieste, è il delegato del ministero dell'Università per la Joint programming initiative Oceans. La ricerca coinvolge anche l’ateneo e diversi enti di ricerca europei. La premessa: l’inquinamento acustico va trattato come una parte importante dell’inquinamento ambientale.

Navi ma non solo: quanto siamo chiassosi?

"I rumori provocati dall’uomo nell'Oceano sono di due tipi, continui e impulsivi. I primi per effetto di navi o motoscafi. Gli altri ad esempio quando si costruiscono i parchi eolici e si piantano enormi tralicci in mezzo al mare. Ognuno ha quattro pali di fondazione e per fissarli...".

Insomma siamo molto fastidiosi per le creature del mare

"Se pensiamo all’inquinamento acustico nelle nostre città va anche peggio. Aumento degli infarti, insonnia, nervosismo... Quindi diminuzione della qualità della vita".

E nell’Oceano, invece?

"È più difficile capire quali siano gli effetti".

Ma quali sono le acque più rumorose del mondo?

"Le cosiddette autostrade del mare. Le navi seguono delle rotte, delle piste per attraversare l’Atlantico o il Mediterraneo".

"Anche gli scienziati fanno rumore"

"Non fanno eccezione le navi impegnate nell'esplorazione geofisica: sia per ragioni di studio, come la nostra, sia per ricerca di idrocarburi come succede alle compagnie petrolifere. Ma tra i rumori più importanti ci sono quelli provocati dai sonar militari. Tutte le Marine usano mezzi acustici per identificare navi e per mascherare operazioni. Quindi emettono una serie di frequenze per scopi militari".

Gli animali che soffrono di più i rumori?

"I cetacei sono i più studiati: balene, orche, delfini. Ma anche per i crostacei si comincia a capire che usano il suono e quindi sono vulnerabili ai rumori. Gli effetti vanno dai più gravi ai meno gravi. Lesioni, embolie...".

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Per i rumori le creature marine sbagliano rotta?

"Sì, tra i danni indiretti c’è anche il disorientamento, gli animali non trovano più il compagno, non trovano più la famiglia...".

Perché avete deciso di affrontare questo tema?

"Nel programma Horizon Europe della Commissione l’inquinamento acustico finalmente è riconosciuto come una forma principale di inquinamento marino e subacquatico, perché si verifica anche nei laghi e nei fiumi. Quindi c’è uno stimolo a fare ricerca".

Ascolta il Bloop

Il Bloop è un mistero risolto: provocato dai ghiacci che si rompono

"In questo caso parliamo di suoni, che sono naturali. Ma non c’è solo quello dei ghiacci. Ci sono il vento sulle onde, i tremori della terra, i terremoti e le eruzioni vulcaniche, le correnti oceaniche".

E dove si può ascoltare il Bloop?

"Bisogna trovarsi vicino al punto in cui i ghiacciai arrivano in mare, sia al Polo Nord che al Polo Sud".

Quali sono oggi i misteri dell’Oceano non risolti?

"La prima cosa che mi piacerebbe conoscere davvero è la forma dei fondali oceanici. Per le terre emerse esistono carte, immagini da satellite, ad altissima risoluzione. Ma paradossalmente sotto i nostri mari, che coprono il 70% della superficie, le nostre conoscenze sono enormemente più basse. Perché c’è di mezzo l’acqua, dove la luce non passa, e le onde laser, tutti i metodi usati per fare le scansioni del terreno sott’acqua, non funzionano. Si usa solo il suono, l’acustica, per capire quanto è profondo il mare. Come i sonar delle navi".