Roma, 21 maggio 2013 - Ci si avvicina all'estate e al delirio delle diverse ordinanze di amministrazioni locali che sembrano avere un solo obiettivo: allontanare dalla vista dei possibili turisti e visitatori, i cani. Nell'ansia di mostrare al meglio il proprio territorio, non si esita a progettare, e spesso disporre, le peggiori soluzioni.

Come a Torbole sul Garda, ad esempio, dove non soltanto ai cani è vietato l'ingresso in spiaggia, ma addirittura non possono neanche avvicinarsi al lungolago. Vengono sistemati moltissimi cartelli di divieto di transito con animali nei pressi del parco comunale e sul lungolago adiacente la spiaggia.

Si tratta di un'ordinanza non nuova, in verità, ma rigorosamente riconfermata di anno in anno dalle varie amministrazioni comunali. Secondo i maligni a volerla fortemente sono stati alcuni esercenti della zona, soprattutto albergatori, accecati dalla furia anti-canina.

Per via dei padroni incivili che non raccolgono le deiezioni, ma anche per un furore ideologico che sembra ormai avulso dalla realtà dei nostri tempi. Proprio adesso che si promuovono strutture aperte agli animali domestici, che anche l'Italia comincia a capire l'importanza, per i proprietari, di poter andare in vacanza con il proprio animale, Torbole sembra vivere in un lontano e oscuro passato. Almeno per quanto riguarda questa ordinanza anti-cani.

Se il problema sono i proprietari incivili che non raccolgono i bisogni dei loro cani (la colpa è sempre degli umani) si possono intensificare i controlli della polizia municipale e inasprire le sanzioni ai trasgressori. Non ha senso impiegare gli uomini della polizia municipale per multare quanti soltanto passano con il loro cane al guinzaglio nelle zone interdette.

Peraltro, a Torbole sul Garda, la proposta, ormai vecchia di un paio d'anni, di creare una spiaggia aperta ai cani è caduta nel nulla. Molti cittadini di Torbole sollecitano un'inversione di rotta dell'amministrazione comunale. Almeno per quanto riguarda il lungolago e il parco. Un arenile aperto ai cani, vista la situazione, appare troppo persino desiderarlo.
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