Roma, 06 ottobre 2010 - Fabrizio Corona sta provando sulla pelle cosa vuol dire essere il personaggio più chiacchierato e gossipato d'Italia: colpa della presunta relazione gay con Lele Mora. Ora l'agente dei VIP ha abbassato i toni, rimandando il loro rapporto ad un "amore platonico e non carnale" ma ormai il polverone è stato alzato e in molti intervengono, a viso più o meno aperto, per dire la propria su quello che, nell'entourage di Mora, sembra fosse una relazione data praticamente per scontata.


Fabrizio ripercorre la sua amicizia con Mora insieme con i giornalisti di 'Novella 2000'. "All'epoca (anno 1999, ndr), lavoravo con mio padre alla Corona produzioni. Questa società gestiva un programma televisivo che andava in onda su Telemontecarlo, dove io facevo il giornalista. Ci sapevo fare. Poi questa società è stata acquisita dalla Rai. A quei tempi c’era una regola in Viale Mazzini: padre e figlio non potevano lavorare in azienda. Così, dopo due anni di lavoro a stretto contatto con papà, che era un grande direttore e dal quale ho imparato tantissimo e per questo gli sarò grato in eterno, ho dovuto prendere un’altra strada. Ero giovane, bravo e di bell’aspetto, e un caro amico di mio padre, che lavorava per il settimanale Chi diretto da Silvana Giacobini, mi ha consigliato di entrare nel mondo della Tv presentandomi Lele Mra, che era un manager conosciuto".


"A Lele sono piaciuto subito - continua Corona - : si è accorto che ero sveglio, che avevo voglia di imparare e sicuramente il mio aspetto fisico ha contribuito. Mi mandò in Tv in un programma di Rete 4, 'Chi c'è c'è' condotto dalla Giacobini. Andavo a intervistare i personaggi durante gli eventi che lui organizzava. Gli chiesi se potevo diventare il suo collaboratore personale, autista e portaborse".


Nina Moric sospettava qualcosa di diverso da un'amicizia tra i due e Corona ribatte: "Lele è sempre stato innamorato di me, gli sono piaciuto subito". Ma sembra che l'amore di Mora non fosse ricambiato dal giovane Fabrizio, da sempre interessato alle donne (anche se c'è chi dice che si sia concesso per ottenere fama grazie alle conoscenze dell'agente).