Milano, 18 maggio 2010 - Il promoter italiano di Bruce Springsteen, il manager Claudio Trotta, deve essere condannato a un mese di arresto perché non fermò un concerto del Boss a San Siro nel 2008 che sforò di 22 minuti la fine prevista dai regolamenti e superò anche il limite dei decibel fissato. La richiesta di condanna è stata formulata dal pm di Milano, Giulio Benedetti, nel corso del processo davanti al giudice della decima sezione penale.

Il concerto di Springsteen si tenne la sera del 17 maggio 2008. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, la performance del Boss nello stadio milanese terminò alle 23,52, invece che alle 23,30, come previsto. Il promoter è accusato di disturbo della quiete pubblica e di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità pubblica.

Coloro che abitano attorno a San Siro, ha spiegato il pm nella requisitoria, "lamentano da anni l’invivibilità della zona" a causa dei concerti. Un testimone nel corso del processo aveva parlato di "rumori spaventosi". Nel caso del concerto del Boss, ha chiarito il magistrato, "si potevano tollerare 5 o 10 minuti in più, ma 22 minuti, con 3 bis da parte del cantante, sono troppi anche per la tipica tolleranza italiana". L’imputato, ha concluso il pm, "passati 5 minuti avrebbe dovuto far togliere la corrente".

Il manager, interrogato in aula, ha raccontato che "la gente era felice per quei tre bis. Era impensabile staccare la corrente, perché sarebbe stata una mancanza di rispetto nei confronti del pubblico, oltre che un problema di ordine pubblico". Il 2 luglio prossimo parlerà la difesa e il processo dovrebbe concludersi con la sentenza.